Verso una nuova Repubblica Un invito a non cedere alla confusione e alla stanchezza L’associazione
civico-culturale Alleanza Cattolica, organismo del laicato cattolico
impegnato nella diffusione della Dottrina Sociale naturale e cristiana,
ha diffuso un appello elettorale per le elezioni politiche. Con lo
slogan “Verso una Nuova Repubblica”
si invitano gli elettori — a non cedere alla confusione e alla
stanchezza, a non ascoltare le sirene dell’astensionismo, della scheda
bianca e di un tripolarismo irrealistico quando non ingannatore, ma a
partecipare attivamente alla consultazione votando per la Casa delle
Libertà— che non considera “pericolosi per la democrazia” il
riconoscimento di valori permanenti, il riferimento a essi e la loro
promozione, — che propone libertà plurali, concrete, grazie alle
quali riprendere senza indugi l’opera di costruzione di una Nuova
Repubblica, iniziata il 27 marzo 1994 e dolosamente prima ostacolata e
poi interrotta, — e che costituisce quindi alternativa credibile, non
certo perfetta, ma non perciò meno reale, al “partito radicale di
massa”, costituito dai “progressisti” di tutte le risme e dai
“tecnici”. Alleanza Cattolica (www.alleanzacattolica.org) chiede
inoltre agli elettori cattolici di non dimenticare che la
“liberazione” del voto cattolico da un contenitore partitico
determinato non lo libera però dalle sollecitazioni dell’unità
culturale, le cui esigenze sono state sinteticamente definite, nel
comunicato finale del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale
Italiana del 3 aprile scorso, “[…] valori
e qualificanti contenuti della dottrina sociale della Chiesa che non
possono mancare nella costruzione del tessuto sociale e
nell’elaborazione politica [...]: il primato e la centralità della
persona alla luce dei principi di solidarietà e sussidiarietà, in
connessione con l’evolversi del costume e lo sviluppo delle scienze e
delle tecnologie; la tutela della vita umana in ogni istante della sua
esistenza, con particolare attenzione alle tematiche della bioetica
[…], la cura della salute delle persone e la salvaguardia
dell’ambiente e della natura; la famiglia, società naturale fondata
sul matrimonio e non assimilabile ad altre forme di convivenza, che
richiede una promozione autentica a livello giuridico, fiscale,
educativo e assistenziale; l’educazione, per una realizzazione piena e
concreta della parità scolastica, per il sostegno alla ricerca
scientifica, per una considerazione più attenta del progetto educativo
che coinvolge anzitutto i genitori e tutto il mondo degli adulti; i
problemi del lavoro e dell’occupazione, della giustizia sociale e
della libertà ed efficienza del sistema economico e produttivo, con la
speciale attenzione da dedicare alle fasce più deboli della popolazione
e lo sviluppo delle aree meno favorite; la sicurezza dei cittadini; la
riforma dell’architettura dello Stato, in vista anche di una più
effettiva governabilità del Paese e un più sano e reale equilibrio tra
i diversi poteri; l’impegno per la costruzione dell’unità europea,
senza rinunciare all’originale patrimonio culturale, civile e morale
del Paese, che ha alle sue radici l’apporto decisivo del
cristianesimo; i temi della pace e della salvaguardia del creato, della
giustizia e della solidarietà internazionale”. L’associazione
ripercorre infine le tappe più significative della storia degli ultimi
anni per rafforzare il convincimento della necessità di una votazione
in favore del cambiamento e del rinnovamento.Il 9 novembre 1989,
con l’apertura del Muro di Berlino, ha cominciato a crollare su sé
stesso il sistema imperiale socialcomunista, almeno parzialmente
liberando l’intero pianeta da un incubo, quello del GULag. In
Italia, sull’onda di quanto aveva iniziato ad accadere oltre la
Cortina di Ferro, il 27 marzo 1994 il corpo elettorale infliggeva un
duro colpo alla Prima Repubblica, il regime coerente con la 3ª guerra
mondiale, la guerra fredda iniziata nel 1946 e terminata nel 1991.Ma
tale vittoria fu quasi immediatamente mutilata grazie all’uso di
tecniche partitiche proprie della Prima Repubblica, favorite dal regime
elettorale maggioritario incompiuto, instaurato a seguito del
referendum del 18 aprile 1993. Oggi, benché la vita politica si svolga
fra le ingombranti macerie e i sussulti della Prima Repubblica che non
vuol passare, il cammino verso una Nuova Repubblica può essere ripreso. Articolo uscito su
Il
Corriere del Sud pagina 5 “Attualità” n° 9 |