“I
minimi retributivi non spariranno” Parla il sottosegretario al welfare, Pasquale Viespoli Il
sottosegretario al Welfare on. Pasquale Viespoli, smentisce recisamente
interpretazioni “oltranziste” –fine della concertazione,
deregulation selvaggia, gabbie salariali – circa le proposte del Libro
Bianco sul mercato del lavoro presentato ieri. Il governo vuol sì
cambiare le regole per adeguarle ad uno scenario macroeconomico che non
è più quello del decennio 1970, epoca in cui venne varato Statuto dei
lavoratori senza però azzerare il ruolo degli interlocutori siano essi
sindacati, imprese, enti locali. “Il
Libro Bianco è il tentativo di affrontare la questione lavoro
modificando la situazione con riforme incisive ed in maniera organica e
complessiva. Sarebbe quindi un errore estrapolarne singole parti,
“ritagliare solo frasi avulse dal contesto”. Il Governo nel
documento delinea un percorso per il quale ci assumiamo la responsabilità,
chiedendo confronto e dialogo. Soprattutto abbiamo profondo
rispetto per l’autonomia di tutte le parti sociali”. Il
meridionale Viespoli (è stato sindaco di Benevento), fra l’altro
esponente di rilievo della “Destra Sociale”, rassicura anche sulle
ripercussioni al Sud delle nuove misure che l’esecutivo proporrà: “Si
procederà secondo il metodo del “dialogo sociale”, il governo dirà
quali riforme vuol fare e darà un tempo limitato alle parti sociali per
trovare un accordo, in mancanza del quale si deciderà senza pretendere
unanimismi. Obiettivo prioritario, l’aumento del tasso di occupazione,
(più basso in Italia di 10 punti rispetto alla media Ue), soprattutto
nel Sud. È necessaria quindi un’accentuata differenziazione
nell’impatto delle misure tra Nord e Sud. Ma prima bisogna rimuovere
la barriera della centralizzazione della contrattazione che ostacola e
soffoca – insieme a lunghezza e macchinosità burocratica -
le imprese serie che vogliono investire ed ingrandirsi. Il contratto
nazionale salvaguarderà sempre il potere d’acquisto delle
retribuzioni minime mentre un contratto decentrato servirà a rendere più
flessibile la struttura della retribuzione. Il presidente
Berlusconi inoltre aprirà un confronto anche con le Regioni; abbiamo
infatti una concezione del federalismo che è sociale,
dovrà attuarsi perciò anche nel diritto del lavoro”.
Articolo uscito su
Il
QUOTIDIANO della Calabria pagina 5 “Dall’Italia e dal mondo” |