Interessante "vis a vis’’ con il coordinatore nazionale di
"Rinnovamento dello Spirito"

SALVATORE MARTINEZ A COSENZA
Migliaia di giovani allo stadio San Vito

Cosenza - Una domenica allo stadio per pregare, cantare, ascoltare la Parola di Dio, non è avvenimento da passare inosservato. Quando intere famiglie sfidano il sole estivo per un’intera giornata, animando un’autentica festa cristiana, invece di "arrostirsi’’ in una coda da forzati della vacanza, ci troviamo di fronte ad un’esperienza non certo usuale per il conformistico sistema dei mass-media; eppure chi vi ha partecipato non ritiene di aver fatto nulla di eccezionale, solo una semplice manifestazione del proprio essere cattolici. è sereno Salvatore Martinez, coordinatore nazionale di "Rinnovamento nello Spirito Santo", intervenuto alla 18esima "Convocazione Regionale" dei gruppi del movimento ecclesiale in Calabria, i cui componenti (parecchie migliaia) hanno animato la giornata, a Cosenza nello stadio S. Vito, con preghiere, celebrazioni eucaristiche, canti, attenzione alle relazioni e partecipazione alla s. messa presieduta dall’amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, mons. Dino Trabalzini, nonostante il caldo davvero "africano’’. Dopo l’introduzione del coordinatore regionale Paolo Zunino, l’altrettanto giovane responsabile nazionale di "Rinnovamento" ha inquadrato, nel cammino spirituale del Movimento, la "Convocazione’’:

"Queste giornate, questi raduni sono l’occasione per invocare una nuova effusione d’amore, di comunione e gioia nella vita di ogni cristiano che partecipa intimamente collabora con lo Spirito, ma anche sulla Chiesa e sulla società civile; pensiamo a quanto bisogno di pace, amore e perdono ci sia soprattutto in queste terre così difficili del Meridione. Partendo dalla Pentecoste e per una Pentecoste incessante nella vita della Chiesa, per risvegliare la dignità dei figli di Dio che lo Spirito santo, Signore per il beneplacito del Padre, opera in ogni cristiano. è Lui che ci fa gridare al Padre, è Lui che ci fa gridare Gesù Signore. La Pentecoste è stata solennemente vissuta in S Pietro da tutti i movimenti ecclesiali col Santo Padre, e penso che la prosecuzione del cammino, nell’anno dedicato allo Spirito Santo, sia sotto il segno di un’esperienza dello Spirito. Il Pontefice ci ha detto che si arriverà al Giubileo nello Spirito Santo. Ma, ciò significa che, prima che attraverso una riflessione teologica, ecclesiologica, sull’opera dello Spirito, innanzitutto attraverso un’esperienza personale e comunitaria. La pentecoste è un evento che si vede e si sente come ricorda Pietro alla folla di Gerusalemme. Credo che il raduno di oggi sia un’occasione per vedere lo Spirito presente ed operante".

-Martinez, ha un significato, all’interno della Chiesa cattolica, ed all’esterno, che Lei, neocoordinatore nazionale, sia un giovane laico e che lo sia anche il coordinatore calabrese ?

"Ritengo ci sia una nuova generazione di responsabili che sono in qualche modo il frutto postconciliare di una Chiesa che si sta rinnovando e ringiovanendo; certamente sempre più proiettata alla valorizzazione di un laicato maturo. è lo Spirito che sceglie, che manda; sono grato al Signore per questa missione delicata ma anche piena di speranza , che ha affidato a me, così come a tanti altri giovani e non soltanto in Rinnovamento nello Spirito, ma in altri movimenti, in questo tempo di rinnovamento della Chiesa. Che vi sia un laico alla guida del "RnS", è normale, avviene nelle altre nazioni, alla guida di tali realtà da sempre, vi sono dei laici".

- Con queste vostre assunzioni di responsabilità abbiamo da un lato una smentita sia della cosiddetta avanzata della secolarizzazione e della scristianizzazione, sia del sedicente carattere "regressivo’’ della chiesa di roma, in virtù del fatto che, specie le nuove generazioni, si accostano in maniera entusiastica al Cattolicesimo. è anche un rispondere in maniera generosa, all’appello che Giovanni Paolo II ha lanciato sin dal principio del suo pontificato:

" Sicuramente il Santo Padre chiede che i cristiani offrano a questo nostro mondo secolarizzato una testimonanza impressionante; è lo Spirito che ci chiede questo come ci ricordano gli Atti egli Apostoli. Certamente nei giovani c’è un grande dinamismo, si rende estremamente visibile questo senso di "potenza" che deriva dall’alto e che si riflette in forze fresche. Una Chiesa che si rinnova è una chiesa giovane, d’altra parte il Vangelo è la storia di una meravigliosa gioventù: Gesù, il Battista, Maria, sono tutti protagonisti in età giovanile. Questo è sicuramente un insegnamento che ci fa riflettere ma anche, ritengo, da parte del Signore, per questi nostri tempi, una profezia per un mondo che ha bisogno - non tanto di partire dai giovani, non è questo - ma di vivere il Vangelo come annuncio che ringiovanisce, che rinnova, dà gioia. Che siano anche dei giovani a testimoniare questo attraverso la loro vita, credo sia un segno di speranza".

- Il Santo Padre ha creduto più di altri, all’interno della Chiesa, sia nei movimenti che in un rinnovamento giovanile, vi è una propensione particolare in questo?

"Giovanni Paolo II continua incessantemente ad invocare per il nostro tempo una Chiesa che viva in modo pentecostale la salvezza; la Pentecoste è l’uscita dal Cenacolo, non è chiusura, la necessità di uscire dal nostro io, dalle nostre relazioni spesso ormai sopite, acquietate, in una scarsa incidenza sia nel tessuto sociale, sia nella testimonianza della carità. Ritengo che il Papa stia fortemente imprimendo alla Chiesa questo bisogno di essere unita nella forza dello Spirito; pentecostale cioè capace di accogliere nuove grazie, nuove effusioni d’amore per la missione, per una chiesa che sappia guardare al Duemila con una Fede, che sappia davvero inculturarsi in tutti gli ambiti del vivere sociale , sapendo dare all’uomo smarrito di oggi, risposte certe. Gesù è vivo, Gesù è Signore e indica la via , Egli è vita e Verità".

Come scrivevamo prima, anche il coordinatore calabrese di Rinnovamento è un giovane laico, Paolo Zunino; gli abbiamo chiesto il senso della manifestazione nel peculiare ambiente della nostra regione:

" Diamo molta importanza a questo tipo di manifestazioni che vogliono sfuggire alla tentazione di rimanere semplicemente degli eventi esteriori ma sono molto importanti perchè pensiamo, quali testimoni della Pontecoste , di poter dare un piccolo contributo qui in Calabria, perchè si possa fuggire da certe logiche di divisione, faide. Un terreno sul quale lavoriamo molto è quello della riconciliazione , dei rapporti interpersonali che crediamo lo Spirito Santo possa guarire in profondità , laddove gli sforzi umani non riescono ad arrivare. Questa 18esima convocazione regionale ha avuto per tema "ricevete lo Spirito Santo", con la prima parte della giornata dedicata alla dimensione dell’approfondimento personale , si è voluto sottolineare che non serve tanto fare dei discorsi anche molto dotti , quanto per un cristiano, è importante fare esperienza concreta nella vita, dello Spirito e dei suoi frutti, amore, gioia, pace".

- Religiosità popolare e fede vissuta nel concreto e non discorsi intellettualistici quindi:

" Certamente, infatti fra le fila delle nostre comunità, trova posto chiunque, dal professore alla persona magari analfabeta che dà delle lezioni grandissime, con un contenuto di sapienza spirituale. Comunque il momento della dimensione dell’incontro personale non deve farci incorrere nella tentazione di rifugiarci in un intimismo sterile. La seconda parte della giornata è stata riservata all’approfondimento della dimensione ecclesiale, comunitaria, proprio perchè lo Spirito Santo è colui che dà vita alla Chiesa, che risana i rapporti; soprattuto ci siamo voluti soffermare su quello che , in quest’anno ecclesiale che è dedicato proprio allo Spirito Santo, sta facendo nella Chiesa; in particolar modo nei rapporti rinnovati fra le varie realtà ecclesiali che forse prima si guardavano con la lente deformante di pregiudizi, con incomprensioni a causa di mancanza di conoscenza, non c’era disponibilità a frequentarsi. L’occasione del Congresso Eucaristico Nazionale a Bologna, ha consentito di dissipare tali nubi, anche nel grande raduno di Pentecoste dal Santo padre c’è stata comunione fra i movimenti, ed è quel che tentiamo di fare anche in Calabria all’interno delle parrocchie, ma non solo, anche in quelle zone in cui un malinteso senso dell’onore provoca conseguenze anche tragiche, vi sono testimonianze di persone che hanno subito perdite in ambiente di mafia, anche omicidi, e che danno testimonianza di un perdono disinteressato".

- Dunque anche una rilevanza ed un’incidenza sociale dell’esperienza di Rinnovamento:

" Certo, senza enfatizzare, senza "suonare la tromba" per usare un’espressione evangelica, però speriamo di poter essere lievito della società anche qui dove s’è una grande esigenza di riconciliazione oltre che di speranza. Una riscoperta che crediamo il Signore ci ha concesso di fare in Rinnovamento, è quella genuina della gioia, tipica del Cristianesimo. come frutto dello Spirito Santo. Una fede semplice, per tutti, con quella freschezza e quel calore proprio delle prime comunità cristiane, così come si legge negli Atti degli Apostoli, con preghiere spontanee ma non spontaneistiche, nello stesso tempo con un’approfondimento della dimensione liturgica che poi si apre alla dimensione della carità. In Calabria abbiamo anche operatori in case per il recupero dei drogati, come la Comunità della "Casa del sole" a Gallina in provincia di Reggio, in cui un gruppo di Rinnovamento è presente che, oltre alle terapie fondate medicalmente e scientificamente, applica una "cristoterapia", una conversione che mira alla ricostruzione integrale della persona, tenendo presente l’aspetto spirituale, psichico e fisico ".

 

Articolo apparso su IL CORRIERE DEL SUD, n°11 del 29 LUGLIO - 12 AGOSTO 1998