Milano, simbolo del buongoverno:

la campagna di Gianfranco Fini per le elezioni regionali in Lombardia

(7 aprile 2000)

Milano - Criminalità, pressione fiscale e solidarietà mancata. Per il Presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, la Sinistra al governo dell'Italia e di alcune sue regioni ha in questi anni dimostrato di essere inadempiente e completamente inaffidabile: all'appuntamento fissato con le urne per domenica prossima, i cittadini italiani avranno dunque una grande occasione per licenziare, cominciando dalle Regioni, l'"allegra compagnia" responsabile dello sfacelo del nostro Paese.

Al termine di un ampio tour che lo ha portato in visita in alcuni degli hauts lieux della Lombardia, dove il Presidente ha avuto modo d'incontrare migliaia e migliaia di elettrici e di elettori di una delle regioni più importanti - numericamente, produttivamente, culturalmente - d'Italia, Gianfranco Fini è sceso alle ore 21 in piazza del Duomo, nel cuore pulsante della "capitale del Nord" a fianco dei quadri dirigenti nonché dei deputati, dei senatori e degli europarlamentari di AN in Lombardia, ma soprattutto di tutti i candidati che il partito presenta per il rinnovo del Consiglio Regionale.

Come ha affermato Ignazio LaRussa, deputato nazionale, Coordinatore regionale di AN e grand maître dell'appuntamento milanese, "di solito chi ha il compito d'introdurre serate come queste usa presentare l'oratore al pubblico. Stasera, invece - mentre invito tutti gli elettori alla serata di giovedì 13, al Teatro Tenda "No Limits Hall" di via Gioia, dove saranno presenti tutti i candidati regionali di AN e il Presidente attuale della Regione Lombardia nonché candidato del Polo alla prossima Presidenza Roberto Formigoni -, stasera desidero invertire l'ordine e presentare il pubblico all'oratore, al Presidente Fini". "Questa è la gente di AN - ha aggiunto LaRussa -, questa è la nostra gente! Gente e un partito che hanno il compito, nel momento in cui il Polo giustamente va allargandosi, di svolgere fondamentali funzioni di garanzia rispetto alla linea che fu scelta nel 1994. Opportunamente, il leader del Polo Silvio Berlusconi ha ricordato come queste elezioni rappresentino una "scelta di campo" decisiva: noi di AN - la gente e il partito - siamo i testimoni di una scelta di campo operata con decisione, sicurezza e convinzione oramai da lungo tempo, ed è quindi con gioia che la rinnoviamo oggi assieme a tutto il Polo".

Introdotto dal Coordinatore regionale di AN, è poi intervenuto il Sindaco di Milano Gabriele Albertini, calorosamente salutato dal pubblico mentre saliva sul palco dove, fra gli altri, erano presenti testimonial d'eccezione quali Rosanna Schiaffino, Antonio Cusumano e Maria Cristina Albertini, componenti il Comitato d'onore della lista di AN. Il Sindaco ha quindi svolto un intervento sentito e affatto retorico, teso soprattutto a sottolineare la fedeltà dimostrata dall'importante, determinante e convinto alleato AN nell'amministrazione di una città importante, affascinante ma pure difficile quale è Milano; una fedeltà, una lealtà, un'efficienza e un buongoverno dimostrate e simboleggiate dal vicesindaco Riccardo De Corato, dal Coordinatore regionale LaRussa e dal Presidente Fini. Per Albertini, Milano - "la città più italiana d'Italia" - ha visto finalmente operare "uomini al servizio della città e non solo d'interessi personali, uomini che hanno amministrato la metropoli in base a princìpi identici a quelli per cui si batte con coraggio e fermezza AN: l'ordine, il senso della patria, la solidarietà vera ed efficace come opposta al mero assistenzialismo".

È poi "toccato" a Fini ringraziare l'amministrazione pubblica milanese, il Sindaco Albertini, i quadri del partito in città e in Lombardia, il vicesindaco di Milano e il Coordinatore regionale di AN per il prezioso lavoro svolto in questi anni, un "dovere" che il Presidente ha interpretato con entusiasmo e passione giacché "fardello" davvero lieve, uno di quelli che si portano con gioia: "Grazie al Sindaco e alla sua Giunta, Milano - ha esordito Fini - è cambiata, davvero cambiata in meglio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Nella legislatura regionale che va a concludersi, la Sinistra ha infatti ancora una volta dimostrato di disattendere quegli impegni che con troppo leggerezza assume sempre in campagna elettorale, mentre la Lombardia è, agli occhi dei cittadini elettori - sia di AN che non, sia del Polo che non -, uno splendido esempio del buongoverno della Destra e del Centrodestra. La Riforma della Sanità voluta con tenacia e decisione dall'Assessore Carlo Borsani, per esempio".

È un'amministrazione davvero e finalmente attenta alle reali esigenze della comunità quella che il Presidente Fini ha trovato e salutato a Milano e in Lombardia. "La Sinistra - ha incalzato il leader della Destra italiana - non sa garantire i diritti che proclama solo in maniera strumentale: la Sinistra è oggi sinonimo di sicurezza negata, di pressione fiscale abnorme, di solidarietà sottratta, di caro-vita".

Il malgoverno della Sinistra si riverbera giorno dopo giorno nell'amministrazione e nella gestione di quelle Regioni che più di altre, proprio perché da essa governate, patiscono il danno di scelte sbagliate e maldestre. "Se il Ministro di Grazia Oliviero Diliberto (non aggiungo "di Giustizia" - ha detto Fini - perché di giustizia in Italia proprio non se ne vede) avesse dedicato al problema degli ergastolani che circolano liberamente nel Paese un decimo del tempo e delle energie profuse nel "caso Silvia Baraldini", oggi vivremmo in un Italia ben diversa e migliore!"

Sul tema dell'immigrazione, il Presidente di AN ha ribadito la linea della fermezza, cogliendo anche l'occasione per ringraziare quel grande impegno delle forze dell'ordine che sistematicamente viene però frustrato dalle azioni del governo: "Se è un dovere cristiano e civile quello della solidarietà, della solidarietà vera con chi soffre ed è sfruttato, AN non intende però transigere con chi si macchia di crimini e di delitti, e non tollera alcun lassismo per quanto riguarda la piaga della clandestinità. La Sinistra, infatti, sta oggi fomentando un'insopportabile forma di schiavismo moderno, nella misura in cui si disinteressa totalmente delle condizioni di vita di quegl'immigrati clandestini per i quali demagogicamente predica la tolleranza".

Che dire poi della pressione fiscale, del caro-vita, delle difficoltà di acquisto (soprattutto per le giovani coppie) di un'abitazione? "Mentre giudica sempre un segno di sospetta "ricchezza" la proprietà personale di una casa pagata al costo di sacrifici enormi, la Sinistra mostra segni di miopia scioccante". "Il Presidente del Consiglio Massimo D'Alema - ha sottolineato Fini con una battuta - deve soffrire di gravi disturbi alla vista: vede tutto rosa... In televisione parla di diminuzione delle tasse, mentre in tutta Italia non vi è un solo cittadino che possa confermarne queste uscite gratuite e assurde!... Siamo in "Serie A", dice D'Alema? Sì, ma siamo penultimi in classifica: di noi fa peggio solo la Grecia. È quindi necessario cambiare allenatore al più presto, se non si vuole retrocedere in B!"

Il buongoverno che AN s'impegna a garantire chiede una riforma delle pensioni che investa nel sociale il risparmio derivante dal taglio di quelle che Fini chiama "pensioni di giovinezza" e non di anzianità; vuole sgravi fiscali che non siano solo gl'incentivi alla rottamazione concessi con denaro pubblico dal governo ai soli e soliti colossi dell'industria automobilistica ed elettrodomestica a discapito dei cittadini e delle piccole medie imprese; e difende il lavoro autonomo che non è affatto, come vorrebbe la Sinistra, sinonimo di evasione fiscale, così come quello dipendente falsamente tutelato da D'Alema e soci al prezzo di buste paga risibili. "Se la "Jurassic Economy" di Sergio Cofferati e di Armando Cossutta, quella delle 35 ore lavorative (che i professionisti e gli artigiani coprono non in una settimana, ma magari in tre giorni), dovesse diventare legge, dall'Italia fuggirebbero anche quei pochi capitali che gli stranieri ancora v'investono...".

Ma, ha sottolineato con forza e concluso Fini, al centro della politica, al centro della società, nelle preoccupazioni del governo e delle Regioni deve tornare - per rimanervi - la famiglia. "La famiglia, prima e fondamentale cellula della società che oggi è vessata in mille modi da politiche che le sono nemiche". "La famiglia così come è intesa dal diritto naturale deve tornare ed essere il centro dell'azione pubblica e per essa debbono essere messe in pratica azioni di tutela e di aiuto". E dalla famiglia, come allargando concentricamente il cerchio dello sguardo, Fini ha parlato di Patria, sottolineandone il valore imperituro e l'alta significatività nella misura in cui rappresenta - davvero famiglia di famiglie - l'orizzonte del patrimonio, della cultura e dell'identità dell'essere italiani. E orgogliosamente, dice il Presidente: "Non siamo né meglio, né peggio degli altri; ma dobbiamo essere coscienti, grati ed entusiasti di quella specificità che per esempio il nostro enorme patrimonio artistico-culturale indica con chiarezza".

"In Lombardia - ha concluso il Presidente di AN - non è più facile vincere le Regionali per chissà quale meccanismo strano: solo perché i cittadini hanno già visto cosa significhi il buongoverno della Destra e del Centrodestra".

Marco Respinti

 

[Versione originale e completa dell'articolo pubblicato

con il titolo Milano, simbolo del buongoverno in

© Secolo d'Italia. Quotidiano di Alleanza Nazionale, anno IL, n. 84, del 9-4-2000, p. 2]