Risveglio del sacro e nuove forme di religiosità

"I formatori porteranno una parola di luce agli aderenti al "Rns" calabrese, ma l'incontro è offerto a tutti i cristiani, perchè Nuova Evangelizzazione e risveglio del sacro riguardano tutti. Tempo di occasioni dice Introvigne, (che fa cammino di Fede in Alleanza Cattolica), anche se siamo in fase storica di scristianizzazione. In Quaresima, prendiamo coscienza delle responsabilità che abbiamo nel rispondere alle domande dell'uomo che, forse non trovandole nella Chiesa, le cerca nei "surrogati"". Così Paolo Zunino, coordinatore regionale del "RnS", ha chiarito il senso dell'incontro al "Brutium" del Comitato Regionale di Servizio di "Rinnovamento nello Spirito Santo" su "Risveglio del sacro e nuove forme di religiosità". I lavori si sono caratterizzati per le relazioni di Massimo Introvigne -direttore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) e dirigente nazionale di Alleanza Cattolica, fra i più accreditati studiosi a livello internazionale- e per l'intensa partecipazione a preghiere, canti e Santa Messa. Dopo Lodi e riflessione di p. Vitaliano Rogolino sj sulla necessità di conversione del cuore, Introvigne ha trattato del risveglio del sacro. "Siamo in un tempo forte ma confortati dal Magistero di Giovanni Paolo II, che dà le coordinate in questa svolta epocale. Rispetto a 20-30 anni fa molto è cambiato. Sul New York Times si è studiata la profonda differenza con gli anni 1960-70. Nel n°41dell'enciclica "Fides et Ratio", il Papa riflette sul periodo confuso che è il "postmoderno". Grazie al testo, possiamo comprendere i fenomeni attuali. Parte dallo sforzo, greco ed ebraico, per "pensare" il soprannaturale e, dopo l'Incarnazione, del rapporto con Gesù. Ciò genera sintesi, anche visive, fra Fede e ragione come le cattedrali di pietra. Ma i Padri della Chiesa e la stessa storia fanno comprendere che esiste il male anche nella cultura e non solo in esempi spettacolari tipo possessioni. Viene la fase della ragione che diventa razionalismo, col tentativo "ragione senza fede"; poi che cerca di inglobare la fede, di farne un suo "pezzetto", come con Kant e Hegel. Si arriva a "ragione contro fede", con marxismo, positivismo, psicanalisi; la fede "è cosa cattiva". Persecuzioni cruente, perchè non si riesce a cancellarla con la sola lotta culturale. Altra fase, non prevista, la torre di Babele: gli strumenti si ritorcono contro la ragione, l'idolo si autoattacca, autocorrode: "forse quel che si conosce è nulla, anzi non esiste nulla". Poi il pensiero debole, versione minima del nichilismo, si riflette in filosofia, arte, cinema del nulla, del suicidio. Infine il postmoderno: reazione contro il razionalismo, rovesciamento totale, ritorno di pluralità di fedi, che, a volte sono senza ragione, cadono nell'errore contrario. Il Santo Padre ci mette in guardia, senza ragione si riduce la Fede a sentimento, esperienza, non cattivi ma in sé insufficienti; nel peggiore, a mito e superstizione. Quest'epoca non è più segnata da scientismo e razionalismo, è fase di crepuscolo, in ascesa l'irrazionalismo. Trattati di scienze sociali, indagini empiriche, statistiche dei sociologi, confermano l'analisi del Papa. Emblematica la chiusura del Pontificio Consiglio per i non credenti perchè non ci sono più quelli organizzati. In Italia, il 90% di persone si dicono religiose, atei e agnostici scendono al 5%, i cattolici (ai minimi storici negli anni '80, battezzati 97%,a messa il 26-27%) oggi sono al 32%. Mito da sfatare: l'invasione delle "sette", (termine non scientifico né rispettoso di dignità e libertà), c'è solo invasione di sigle, almeno 600; i membri sono pochissimi a dispetto di nomi altisonanti. Solo l'1% sono "nuovi" appartenenti (ma ben lo 0,5% sono Testimoni di Geova), con ebrei, protestanti e islamici arriviamo al 35% e gli altri 55-56%, circa 30 milioni di persone? E' l'area di chi crede senza appartenere, un enorme far west, la dominante del 1° mondo, in parte del 2°, ex-comunista. Non aderiscono a religioni organizzate, fanno bricolage religioso: spruzzata di reincarnazione, new age e simili, con un processo inventivo di autoreligioni. Allora perchè interessarsi di Nuovi Movimenti Religiosi? Rns e Alleanza Cattolica non hanno di meglio da fare? Innanzitutto sono "ultimi" non meno bisognevoli di tanti poveri nuovi e vecchi; ma abbiamo assoluto bisogno, come cattolici per evangelizzare davvero, non per scherzo, di sapere in cosa crede questo 56% altrimenti come possiamo dare risposte ed entrare in sintonia con loro? ".

Dopo la messa concelebrata da mons. Lorenzo Bilotto, vicario episcopale, Introvigne ha illustrato le credenze del bricolage New Age: "Sacralizzazione di esistenza quotidiana e corpo, reincarnazione, fine del mondo, meraviglioso e magico. Il ritorno del sacro segue percorsi più che discorsi. C'è del buono e del cattivo, il futuro è nelle mani di Dio e dell'uomo e dobbiamo lavorare sull'elemento positivo del popolo in marcia, povero ma ricco di domande,(noi cattolici abbiamo le risposte). Hanno ansia di meraviglioso e miracoloso, viene sviato sul magico e ci tocca indicare la retta via. La teologia dei segni dei tempi, elaborata negli anni 1960 è superata perchè non ci sono più "non credenti" ma "creduloni" e non si può imporre alla realtà, al reale, una teoria, come volevano i marxisti. Emblematico il "successo" di Rinnovamento perché si deve partire dall'uomo di oggi non da quello del '68 e dialogare col fine della Salvezza. Poi gli proponiamo anche la ragione". Mons. Giuseppe Agostino ha concluso elogiando il prof. Introvigne per la precisione scientifica e il linguaggio accessibile e dicendo: "Da pastore vi ricordo che non cambia il Vangelo che è eterno, ma le condizioni del mondo, i contesti dove vive l'uomo, in un certo senso l'uomo stesso, più smarrito, confuso. Per questo servono nuovi linguaggi nella perenne novità del Vangelo ma senza confondere, come dice Introvigne, l'esperienza della Fede col taglio esperenzialistico. Affinchè la Fede generi cultura, anche tante culture, perchè illumina le situazioni, oggi c'è frattura nel modo di concepire la vita, il nostro tempo, in modo erroneo, per affermare il valore della persona, straripa, fa diventare opinione la Verità e la realtà. La prima carità da dare agli altri è la carità della Verità".

 

Articolo apparso su Parola di Vita, rivista dell'Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano

APRILE 1999 ANNO I