I diversi aspetti di Fatima

Il messaggio di Fatima, la sua attualità  e le sue implicazioni culturali e sociali

Con l’ormai celebre documento della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede reso pubblico nell’estate del 2000 (Il messaggio di Fatima, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2000), che ha  finalmente chiarito  il senso  del cosiddetto “segreto” o “mistero  di Fatima”, è forse superato il significato religioso e latamente “socio-culturale” delle apparizioni della Vergine in Portogallo nei primi mesi del 1917?  In sostanza,  col secolo ed il Millennio che ci siamo lasciati alle spalle, è sorpassata anche la lezione complessiva  della testimonianza di suor Lucia  e dei moniti della Madre di Dio? Un approccio organico viene tentato nell fascicolo doppio di “Cristianità” (anno XXVIII n. 301-302 settembre-dicembre 2000), rivista dell’associazione civico-culturale Alleanza Cattolica  dedicato interamente, ben 68 pagine, a tutte le sfaccettature riguardanti Fatima. Nella mole di notizie e documenti, va segnalata  la cronistoria delle apparizioni e dell'accoglimento del messaggio nella Chiesa di Roma, gli atti di consacrazione e di affidamento dei pontefici Pio XII e Giovanni Paolo II al Cuore Immacolato di Maria dal 1942 al 2000, ed alcune omelie. La scelta complessiva viene spiegata da Giovanni Cantoni, nell'editoriale, ripercorrendo la rivelazione privata della Regina del Rosario alla luce appunto degli avvenimenti storici intercorsi nel 1900 e interpretati secondo la filosofia della storia di sant'Agostino. La presenza di uno scontro fra lo spirito maligno e il Regno di Dio diviene quindi il quadro all'interno del quale s'inserisce l'azione dei cattolici che si rifanno alla scuola di pensiero contro-rivoluzionaria, orientata alla costruzione di una cultura e una civiltà cristiane, “attraverso - chiarisce Cantoni - la 'ripresa' dell'incontro tra fede e cultura”. L’attualizzazione di questo sforzo comporta l’osservazione del fatto per cui, in determinate stagioni storiche, l’opera della Rivoluzione consiste nel ridurre in frantumi strutture e istituzioni che in qualche modo esonerano l’uomo da generiche difficoltà della vita, mentre in epoche di frantumazione realizzata, tale opera si rivela intesa a impedire la costruzione di rifugi, cioè d’istituzioni e di strutture che aiutino la vita dell’uomo, individuale e sociale.  Se la Rivoluzione, intesa come categoria storica, è il motore e il processo in cui si realizza la "legge della discesa", la Chiesa opera per la conoscenza e la pratica della "legge dell’ascesa", della quale una cultura e una civiltà cristiane costituiscono premessa e condizione soprattutto per i minores. “[...] alla fine dell’Antichità — ricordava Papa Giovanni Paolo II nel 1997 —, i cristiani, che vivevano in una cultura alla quale dovevano molto, la trasformarono dall’interno e la permearono di uno spirito nuovo. Quando questa cultura fu minacciata, la Chiesa, con Atanasio, Giovanni Crisostomo, Ambrogio, Agostino, Gregorio Magno e molti altri, trasmise l’eredità di Gerusalemme, di Atene e di Roma per dar vita a un’autentica civiltà cristiana. Con le imperfezioni inerenti a ogni opera umana, fu l’occasione di una riuscita sintesi fra la fede e la cultura. "Ai nostri giorni, questa sintesi è spesso assente e la rottura fra il Vangelo e la cultura è "senza dubbio il dramma della nostra epoca" (Paolo VI, Evangelii nuntiandi, n. 20). Si tratta di un dramma per la fede perché, in una società in cui il cristianesimo sembra assente dalla vita sociale e la fede relegata nella sfera del privato, l’accesso ai valori religiosi diviene più difficile, soprattutto per i poveri e per i piccoli, cioè per la grande maggioranza del popolo, che impercettibilmente si secolarizza, sotto la pressione dei modelli di pensiero e di comportamento diffusi dalla cultura dominante. L’assenza di una cultura che li sostenga impedisce a questi piccoli di accedere alla fede e di viverla pienamente”. Per  comprendere tale prospettiva ed inquadrarla in una  lettura, spirituale e nello stesso tempo storica, del messaggio affidato ai pastorelli di Fatima, vengono proposti gli interventi – dal respiro di saggi brevi - di autori cattolici come Gonzague de Reynold, Plinio Correa de Oliveira e Antonio Augusto Borelli Machado, ripubblicati insieme a un articolo sempre di Cantoni del 1991; tutti i testi sottolineano in particolare il valore di questo messaggio "per la Chiesa, per ciascuno di noi e per l'intera umanità", come è stato detto da Giovanni Paolo II, valido anche per il XXI  secolo. Per informazioni sulla pubblicazione: cp 185 29100 Piacenza, email: info@alleanzacattolica.org  web: http://www.alleanzacattolica.org

Articolo uscito su Il Corriere del Sud  pagina 27 
“Cultura” anno
x n° 6  15 – 31 marzo 2001