La
spiritualità dell’Opus Dei
Assemblea
ieri sera al cinema Italia promossa dalla “Accademia dei due fiumi”
Cosa
hanno in comune un broker di Wall Street, un’artigiana guatemalteca,
una giornalista finlandese, un macellaio cinese di Hong Kong, una
dottoressa keniota, un attore di Hollywood, un parroco spagnolo, un
filosofo russo, una stilista canadese? Il loro rapporto con la fede
ruota intorno alla spiritualità proposta dall’Opus Dei secondo i
metodi del fondatore Josemaría Escrivá de Balaguer, proclamato beato
della Chiesa Cattolica nel 1992 e sulla strada della canonizzazione.
Anche a Cosenza gli ambienti che sono assistiti
nella loro vita spirituale da sacerdoti dell’Opera, hanno
voluto celebrare il centenario della nascita, con un incontro, ieri
sera nel cinema
Italia, promosso dall’“Accademia
dei due fiumi” in cui è stato proiettato un video di una
quarantina di minuti realizzato da Alberto Michelini. "La
grandezza della vita quotidiana” presenta così, colti nei
momenti trascorsi in famiglia e sul lavoro, persone di tutti i
continenti e di ogni
condizione sociale, per rafforzare il duplice fulcro attorno a cui
ruotano gli insegnamenti del prete spagnolo scomparso nel 1975:
santificazione quotidiana attraverso il lavoro e nella vita familiare.
L’Opera si rivolge a tutti nel mezzo delle strade, ha detto il prof.
Giuseppe Frega nella sua introduzione al filmato, ricordando che per il
fondatore di questo movimento cattolico, divenuto così importante nella
Chiesa di Roma, la vera finalità era
tener conto della filiazione divina di ogni persona. Il prof.
Frega si è anche concesso una nota polemica ribadendo che lo scopo
dell’Opus è spirituale, che la sua struttura è strettamente connessa
a quella dell’intera Santa Romana Chiesa e che dunque chi attacca, con
svariati pretesti, la prelatura dell’Opera,
lo fa per colpire in
realtà “il bersaglio grosso”.
Stamattina alle 11,00 in Duomo l’arcivescovo mons. Agostino
celebrerà una messa in suffragio del beato Escrivá, a dimostrazione
del rilievo che il movinmento ha anche nella nostra diocesi. Nel video
si nota la cura messa da Michelini nel cercare di mostrare la
“quotidiana
grandezza” delle normali persone che fanno parte dell’Opus
Dei in tutte le possibili situazioni sociali, col filo conduttore delle
immagini di repertorio del carismatico Escrivá
che appare mentre colloquia con gruppi di giovani per ribadire che
"la santità non è cosa per privilegiati" e che "lo
straordinario è l'ordinario" fatto con perfezione e questo in
un secolo tra i più travagliati e tragici della storia come è
stato il Novecento. Particolare interessante il fatto che sia nella sede
romana della Prelatura dell’Opera e della Società
Sacerdotale della Santa Croce, così come negli altri ambienti in cui si
muove Escrivá,
ripresi nel filmato, appaiono icone della Santa Vergine di Guadalupe;
nelle scorse settimane il Papa Giovanni Paolo II ha reso nota la
decisione di canonizzare oltre al beato spagnolo, padre Pio e l’indio
messicano Juan Diego testimone dell’apparizione di Guadalupe. Infine
una notazione “tecnica”: certamente interessanti i veloci ritratti
presentati nel video ed i commenti con le voci dello stesso Michelini e
di Giancarlo Giannini ma troppo didascaliche e “scontate” le
immagini.
Articolo uscito su IL
QUOTIDIANO della Calabria pagina 19
“Cosenza”
Anno 8 n° 11 sabato 12 gennaio 2002
con lo stesso titolo
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