I Mormoni e le Olimpiadi

Introvigne e l’analisi della comunità religiosa

Perché un volume – “I mormoni. Dal Far West alle Olimpiadi” Massimo Introvigne, ElleDici www.elledici.org, Leumann (Torino), 2002, 120 pagine, € 8 - di una collana di analisi sociologica delle religioni, inizia citando un vecchio romanzo per ragazzi quale “I viaggi straordinari di Saturnino Farandola”? Perché l’autore, Albert Robida, nel 1879 dà vita alla parodia del “Giro nel mondo in 80 giorni” di Verne ma tratta anche di un tema serio: la vita di una comunità religiosa “nuova ed esotica” quale i Mormoni (denominazione con cui sono conosciuti popolarmente i fedeli della “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni”), puntando sull’aspetto ovviamente più clamoroso per cui si caratterizzavano all’epoca parte di essi, la pratica della poligamia. Introvigne - fondatore del Centro Studi sulle Nuove Religioni  www.cesnur.org, poliedrico autore di testi specialistici e divulgativi, direttore della collana della ElleDici giunta coi “mormoni” al 29° titolo, 4° della seconda serie – opportunamente rimarca che spesso la letteratura “di evasione”, di cui il “Saturnino” è tipico esempio di successo, è usata come cinghia di trasmissione per la “volgarizzazione”  di massa, di stereotipi diffusi contro un ben preciso “bersaglio” da ambienti interessati ad attaccarlo. Gli esempi sarebbero innumerevoli, in questo caso Introvigne nota che l’antimormonismo ottocentesco riduceva l’esperienza dei seguaci di Joseph Smith (il fondatore) alla poligamia ma anche alla pratica della violenza contro gli altri bianchi e, viceversa,  a rapporti non conflittuali con gli indiani, notoriamente visti come “il nemico” dagli yankees – e Robida descrive questi presunti lati negativi - (in Italia storie incentrate sulla difficile convivenza iniziale fra comunità mormoni e gli altri statunitensi sono apparse spesso nei popolarissimi fumetti western di Tex Willer). L’interesse della compatta ed esauriente ricerca, risiede anche nella contemporaneità con lo svolgimento  delle Olimpiadi invernali a Salt Lake City nello Utah, stato abitato in maggioranza da mormoni. Così i mass media “globalizzati” hanno riscoperto l’esistenza di questa denominazione religiosa di “area cristiana”, un tempo denigrata e combattuta (soprattutto dalle chiese protestanti insediate “ufficialmente” all’epoca in USA) e divenuta nell’arco di un secolo fra le più rispettabili, importanti e persino potenti economicamente e politicamente, comunità nordamericane; caratterizzata anche da dinamicità sociale e culturale ed ultimamente – nel campo religioso – da una spinta missionaria che fa proporre  all’autorevole sociologo Rodney Stark, una proiezione sul passaggio dagli attuali 11 milioni di fedeli a 63 o addirittura a 265 milioni, nel 2080. Nel contesto multireligioso italiano del 21° secolo è importante conoscere chi sono e per cosa  si caratterizzano, ed Introvigne risponde con chiarezza; d’altronde la loro presenza sta acquistando rilevanza: 3 stakes (pali, corrispondenti grosso modo a diocesi), 16 wards (rioni, cioè parrocchie), 111 rami, 4 missioni, 15 distretti, circa 18 mila fedeli. Che il punto di partenza (la superficialità dei luoghi comuni veicolati dai media) di Introvigne, sociologo cattolico di scuola controrivoluzionaria, – da 13 anni studioso del tema e in possesso della più fornita biblioteca fuori dello Utah, in ottimi rapporti con le varie tendenze del mormonismo – sia quello giusto, si desume appunto dai reportage usciti per le Olimpiadi. Si va alla “caccia” di abbigliamento e oggetti western e li si ritrova ovviamente nei curatissimi musei – i mormoni tengono molto alla storia – stupendosi così per l’alto livello tecnologico che caratterizza lo Utah.  Il “piccante” argomento della poligamia è molto “gettonato”  ma spesso non si chiarisce che è stata ufficialmente abbandonata dalla “Chiesa” (e dalle autorità civili mormoniche) nel 1890, colpita da scomunica nel 1904 e che solo piccoli gruppi fondamentalisti la praticano. Il famoso divieto sugli alcolici esiste ma vi è  una  naturale presenza di locali “specializzati” in libera vendita. Saranno i forti legami familiari, comunitari e sociali, la sensibilità e la difesa dei valori religiosi e più tipicamente occidentali dei mormoni (e l’avversione per le tendenze nichilistiche del pensiero debole) a infastidire?

Articolo uscito su Il Quotidiano della Calabria pagina 48 “Cultura & Società”
Anno 8 n° 51 giovedì 21 febbraio 2002 con lo stesso titolo