Per ripensare il passato
La
nuova “Annali Italiani” va
oltre gli schemi obbligati Che senso ha voler discutere d’identità degl’italiani quando tutto tende sempre più a perdere i suoi connotati, si cancellano confini e differenze, e la società diventa sempre più una “marmellata” di gruppi, identità parziali, aggregazioni in perenne trasformazione? “Si avverte la necessità di rompere gli schemi convenzionali e artificiali, ripensare il nostro passato, riandare alle sorgenti e ricuperare l’autentico volto del nostro popolo, senza compiere mutilazioni di diverso segno, ma tergendo da esso le scorie depositatevi da eventi storici infausti e da pressioni ideologiche che per troppo tempo l’hanno alterato”. È quel che si propongono studiosi, cultori della materia ed appassionati, gravitanti attorno all’ISIIN, Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale, che hanno dato vita alla rivista semestrale di studi storici Annali Italiani (www.identitanazionale.it; email: annali.italiani@tiscalinet.it telfax 02/730514), di cui è direttore responsabile Andrea Morigi, direttore Oscar Sanguinetti e con un comitato scientifico di docenti quali Edoardo Bressan, Virgilio Ilàri, don Luigi Negri, Luigi Prosdocimi, Mauro Ronco, Marco Tangheroni. Sul Risorgimento ma il discorso vale per l’intera storia contemporanea italiana, è stato costruito una sorta di "catechismo concordista", come l’ha chiamato il card. Biffi, "civile, positivo ed entusiasmante", secondo Sergio Romano, utilizzato da un lato per forgiare una nuova identità italiana, dall’altro come schema obbligato della storiografia. La rapidissima "accelerazione della storia" e il travolgente sviluppo della modernizzazione nel Novecento hanno accentuato l’eclissi del sentimento d’identità "spontanea" degl’italiani, che solo a tratti, in momenti critici ancora poco studiati, come le elezioni del 1948, è riaffiorato, per lo più in forma implicita. La rivista nasce con lo scopo di offrire attraverso un lavoro sulla memoria storica elementi di orientamento utili, in tesi, a tutti, cercando di dar corpo e senso al vecchio adagio secondo cui “historia” è “magistra vitae”. In altre parole, se è vero che il bene comune della società e nella fattispecie degl’italiani, è un insieme di condizioni oggettive che favoriscono il normale sviluppo delle capacità dei singoli e dei corpi sociali, Annali Italiani, promossa da cattolici, vuol partecipare, nell’ambito che ha relazione con la cultura, alla costruzione del bene comune. Ecco che allora Annali Italiani spazia a tutto campo com’è giusto e presenta in apertura del voluminoso fascicolo - 224 pagine, anno I n° 1 gennaio-giugno 2002 - un ampio studio di Sanguinetti, La tragedia dell’ebraismo europeo e le sue responsabilità morali, sul nazionalsocialismo e l’Olocausto, in cui si scava nel problema delle corresponsabilità storiche della tragedia degli ebrei europei vittime del nazionalsocialismo, cercando di definire l’atteggiamento verso la Shoah non solo dei vertici della Chiesa cattolica, unica realtà che oggi sembra venir chiamata in giudizio ma anche delle altre autorità morali e potenze temporali di allora. Il problema delle responsabilità morali non può essere risolto con facili scorciatoie che le fanno risalire al comportamento presuntamente omissivo del pontefice Pio XII e della Chiesa. Recenti studi consentono di estendere l’indagine sulle corresponsabilità pratiche e morali dello sterminio ebraico e fanno emergere altri soggetti, come i governi alleati e i paesi neutrali, rimasti finora sullo sfondo. La rivista propone un ampio profilo dedicato da Giuseppe Brienza, giovane studioso romano, ad uno storico quasi del tutto ignorato perché intransigentemente fedele " all’ultimo Papa re", e documentato critico della Rivoluzione italiana e dei suoi artefici: "Uno storico della Roma di Pio IX. La vita e le opere di Giuseppe Spada (1796-1867)" . Una nutrita rubrica di recensioni bibliografiche – fra cui La Rivoluzione italiana. Come fu fatta l’unità della nazione (Ares, Milano 2000), dello storico irlandese, Patrick Keyes O’ Clery (1849-1913) curata da Renato Cirelli –, il saggio "Fonti bibliografiche dell’Insorgenza nella provincia di Bergamo", risultato di un’indagine condotta dal Sanguinetti e da Marco Invernizzi, e alcuni documenti dell’ISIIN, completano il sommario.
Articolo uscito su IL QUOTIDIANO della Calabria
Pagina 45 “Libri e riviste”
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