Dopo quel martedì nero, il "reincanto"

L'analisi

Come valutare la fase storica aperta con gli attentati dell’11 settembre 2001 e che “chiude” drammaticamente quella nata nel novembre 1989? Nello sforzo di approfondimento e comprensione in atto fra sociologi, storici, politologi, si inserisce “Dopo il Martedì Nero, un passo verso il “reincanto” del mondo”  analisi di Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, nel n° 309 (anno XXX, gennaio-febbraio 2002) della rivista espressione di Alleanza Cattolica. Cantoni parte dalle considerazioni su mondo moderno e “modernità” di  Giovanni Fornero, allievo del massimo esponente della corrente esistenzialista italiana Nicola Abbagnano, e dalle interpretazioni della modernità del sociologo Max Weber che l’identifica con l’epoca della razionalizzazione tecnico-scientifica e col conseguente “disincantamento del mondo”. La nozione di “disincantamento” o “disincanto del mondo” fra le più ricorrenti del linguaggio filosofico, funziona da “cifra” della modernità, delle sue tendenze più profonde, come processo che si accompagna al venir meno degli aspetti magico-religiosi e metafisico-sacrali della vita: coincide con la riduzione dell’esistente a “oggetto” scientificamente comprensibile e tecnicamente manipolabile. Con ciò si strumentalizza l’uso di ragione e ricerca scientifica, con le ricadute tecnologiche, prova - secondo la felice formula del filosofo Grygiel - della “ideologizzazione dei loro risultati, che si basa sull’errore chiamato pars pro toto”.La razionalizzazione, e la gabbia tecnocratica in cui tutto ciò rinchiude, sono certificate dalla condizione dell’Occidente. Gli europei hanno praticato i propri contrasti, la “guerra civile europea”, non solo nel Vecchio Continente ma l’hanno trasformata in guerra mondiale finita poi per l’implosione dell’ideocrazia socialcomunista, fattore che ha inferto un danno “strutturale” a tale scenario. Ha svelato infatti la sua portata mistificante quando, l’11 settembre, si lacera il tendone del circo ideologico che copriva il mondo ed apparre l’esistenza, sotto tale effimero, di un mondo umano e storico, scoperto e descritto, non inventato, da Samuel Huntington. Il Martedì Nero ha reso fisicamente evidente la sopravvivenza, invisibile per l’homo ideologicus, del mondo prodotto dagli uomini nella storia; un primo lampo alla cui luce vedere il mondo reale, “reincantato”.

In tema di Risorgimento Lettera aperta al signor Presidente della Repubblica, Ciampi” è un’insolita, quanto a chiarezza e sana polemicità, nota di un vescovo, quello di Isernia mons. Andrea Gemma, che leva “la voce perché certi luoghi comuni, ormai diventati insopportabili, non continuino ad ingannare i semplici”. Ricorda gli orrori causati da Garibaldi e dalle sue truppe mercenarie che “…mise a ferro e fuoco le pacifiche zone del Sud, tra cui la mia città episcopale. Le teste tagliate degli iserniani esposte al pubblico ludibrio sono su documenti dell’epoca”.

Per la rubrica Magistero pontificio si presenta il discorso di Papa Woytila al III Forum Internazionale della Fondazione “De Gasperi” su Il patrimonio cristiano dell’Europa”. Il fascicolo si chiude con le recensioni dei volumi di Oscar Sanguinetti (a cura di), “Insorgenze antigiacobine in Italia (1796-1799). Saggi per un bicentenario”, ed. Istituto per la Storia delle Insorgenze, e di Alfredo Mantovano, “Miliardi in fumo. Sviluppo, prevenzione e contrasto del contrabbando” con introduzione di Piero Luigi Vigna, ed. Piero Manni.

Articolo uscito su IL QUOTIDIANO della Calabria Pagina 49 “Cultura”
Anno 8 n°99  giovedì 11 aprile 2002
con lo stesso titolo