ET, tra tecnologia e tradizione

Il ritorno, dopo vent’anni, dello storico film di Spielberg

Vent’anni dopo… ormai i film di fantascienza rientrano a pieno titolo fra i “classici” e così la riedizione di uno fra i più popolari esempi del genere, E.T. L'extraterrestre (E.T. The extra-terrestrial, USA 1982) può ben meritare un richiamo alla letteratura d’avventura dell’Ottocento. Oggi a Roma al cinema Metropolitan anteprima nazionale della restaurata (e computerizzata) pellicola diretta da Steven Spielberg, sceneggiata da Melissa Mathison, caratterizzata dagli  effetti speciali di Carlo Rambaldi, nel cast Henry Thomas, Peter Coyote, Dee Wallace, Robert MacNaughton, K. C. Martell, Sean Frye e le  giovanissime (e future star) Drew Barrymore e C. Thomas Howell. Film che un libro, edito in USA l’anno dopo la sua uscita, “Il Vangelo venuto dallo spazio” di Robert L. Short rileggeva in chiave teologica. Short (che ha pubblicato per Gribaudi raffinate analisi  delle avventure dei “Peanuts” di Charlie Brown e co. ideate da Charles M. Schultz, che era notoriamente cristiano) si basava sulle riflessioni di Spielberg per il quale la vicenda presentava un chiaro retroterra religioso e d'altronde anche  la Mathison ha accreditato interpretazioni del genere.
Sulle novità di ET  abbiamo intervistato Rambaldi (3 volte Oscar) e Gianpiero Perri instancabili ideatori, insieme con Jean-françois Touillaud e Victor Rambaldi, di imprese creative ed audaci come il “Cinespettacolo del Brigantaggio” in provincia di Potenza ed “Officina Rambaldi”  fra Roma, Parigi e la California, un tentativo generoso ed un po’ “folle” di far diventare il nostro patrimonio artistico attraente anche per le generazioni cresciute “virtualmente” con tv, videogame ed internet.
Era proprio necessario aggiornare ET secondo lo stato dell’arte della computer graphic e della digitalizzazione del suono del XXI secolo?

“Poiché un film è sempre un prodotto industriale, dell’industria culturale, attirare vecchi e nuovi spettatori costituisce un imperativo. Aggiornare il film ha questo significato”

Non è un eccesso di buonismo e politically correctness la scelta di Spielberg di “cancellare” le armi dei poliziotti o il travestimento da “terrorista” di uno dei bambini per Halloween?

“Data la situazione americana di questi giorni, all’indomani dell’ondata terroristica, ogni elemento che evoca aggressività risulta sgradevole”

“Officina Rambaldi” vuol spettacolarizzare le risorse italiane, come vi  muoverete in ambienti  non certo famosi per l’applicazione di nuove idee?

“Su questo specifico tema preferisco che la risposta la dia Gianpiero Perri”. “L’obiettivo dello staff internazionale messo in campo da Rambaldi in Italia è quello di comunicare, divertire, emozionare, far riscoprire  aspetti della cultura, dell’arte, delle tradizioni storiche del nostro Paese, avvalendosi delle più innovative tecnologie e di diversi linguaggi artistici, crediamo ci sia ormai molta sensibilità e notevole interesse per questi aspetti a patto naturalmente che il livello qualitativo delle proposte sia elevato e competitivo”

Articolo uscito su IL QUOTIDIANO della Calabria Pagina 47 “Cultura & Spettacoli”
Anno 8 n° 86 giovedì  28 marzo 2002
con lo stesso titolo