"Costituente Europea: perché no"

 

"...Tra i costituenti il dibattito sarà acceso. Lo testimonia lo scontro che si attizzerà sulla scelta, sostenuta da vari settori del mondo cattolico, di ancorare i diritti al "patrimonio culturale, umanistico e religioso" d'Europa... Il tentativo sarà respinto ma lascerà una visibile traccia d'eurocentrismo nel rinvio a un'Europa "consapevole del suo patrimonio spirituale e morale"...". La dice davvero lunga su quel che è (e purtroppo sarà la cosiddetta Carta dei Diritti), quest'incredibile affermazione - su il manifesto di giovedì 19 ottobre - di Isidoro Mortellaro. Tralasciando l'assurdità della colpa di "eurocentrismo" per un testo che riguarda l'Europa e gli europei - ma che testimonia la cecità ideologica dei tardi e tristi epigoni del comunismo, sia esso "realizzato" o meno, Mortellaro è un ultras del pansindacalismo vetero-marxistico -, si evidenzia uno dei grossi scogli - e neppure il più serio - che rende la "Carta" inaccettabile nella forma attuale. Già la gestazione di tale documento che dovrebbe essere addirittura la base per la Costituzione -legge fondamentale- dei popoli europei aderenti all'Unione, evidenzia la totale assenza di confronto (e controllo) popolare, trasparenza, libero dialogo. Pensate a un testo "fabbricato" da solo una sessantina di "esperti" nominati dai governi, dalla Commissione Europea, in infima parte dai parlamenti nazionali e di Strasburgo; che dovrebbe esser accettato senza modifiche, all'unanimità, dagli eletti dai cittadini, pena l'accusa di "antieuropeismo" accomunata a quelle di "razzismo" e xenofobia, come hanno scompostamente dichiarato i più esagitati esponenti delle Sinistre ed i "moderati" loro reggicoda (dimenticando, forse..., che in alcuni Paesi, come l'Italia, la propaganda "razzista" è reato penale). Chiarisco che non solo la Lega o movimenti "estremistici" criticano sia gestazione ed impostazione della Carta, sia alcuni punti specifici, ma il mondo cattolico ufficiale - Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa Ccee - e tante persone di buon senso. Così come - si finge di dimenticarlo - la quasi totalità della popolazione britannica, tanto che il governo laburista del "superprogressista" Blair si opporrà alla sua adozione immediata come testo fondante e vincolante. L'esame del progetto sta procedendo come normalmente per le direttive europee: adempimenti burocratici da smaltire in fretta, con beneficio d'inventario. Il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, ha detto:"...Con molta franchezza abbiamo espresso la nostra chiara insoddisfazione per il modo in cui sono stati trattati alcuni temi qualificanti che possono avere un ruolo decisivo per il presente e il futuro... che il divieto della clonazione di esseri umani sia stato limitato alla clonazione riproduttiva, in modo da lasciare aperta la strada a quella terapeutica. In secondo luogo riteniamo francamente inaccettabile la distinzione tra il diritto di sposarsi e il diritto di costituire una famiglia, legittimando in questo modo forme di unione diversa da quelle fondate sul matrimonio. Infine, è apparso molto strano e inquietante che la Carta abbia omesso di riconoscere una specifica rilevanza giuridica e istituzionale alle Chiese e alle comunità religiose...". Si dirà, sono critiche solo "religiose", ebbene per un dissenso fondato su motivazioni politiche, Maurilio Gobbo, docente di diritto costituzionale comparato all'Università di Trieste ha rilevato: "Il problema nodale rimane il deficit di democrazia, dal momento che l'ordinamento europeo è tuttora privo di un fondamento e una struttura democratici. Il carattere democratico dell'ordinamento (e, quindi, della Costituzione) non va ravvisato tanto in relazione alla Carta dei diritti, quanto riguardo al modo con cui si dà concretamente attuazione al principio della divisione dei poteri e agli istituti di partecipazione dei cittadini alla gestione del potere politico. Affinché una Costituzione rappresenti il momento unificante della ripartizione collaborativa tra gli organi decisionali dell'Unione e gli Stati, essa dovrebbe essere modificabile non - come avviene ora all'unanimità (secondo diritto pattizio, tipico dei trattati internazionali), ma con maggioranze e procedure stabilite da norme di diritto costituzionale. Inoltre, si palesa ancora incontrastata la supremazia del Consiglio europeo, organo intergovernativo (e, quindi, rappresentativo delle sole maggioranze), essendo gli organi rappresentativi dell'intera popolazione sforniti di poteri rilevanti". Per la cronaca, i francesi hanno preteso l'eliminazione di religioso come patrimonio dell'identità (dunque "qualcuno" impone la sua ideologia, quella di "liberté ecc."), così come pretendono che il Vaticano aderendo all'euro, rinunci all'effigie del Papa sulle monete, perchè la Francia è "orgogliosa della concezione profondamente repubblicana della moneta" ci informa La Stampa del 12 ottobre. Ma visto il crollo della quotazione, forse solo un miracolo salverà l'euro...

 

Articolo uscito su L'ARNO pagina 8 "Osservatorio Nazionale"
anno XIII n° 9 Ottobre 2000 con lo stesso titolo