L'iniziativa. Anche l'embrione soggetto di diritti

Ben 561.250 italiani hanno sottoscritto la petizione popolare promossa dal Movimento per la vita (Mpv), col fattivo sostegno del Forum delle Associazioni Familiari, per proporre una legge, presentata da 175 parlamentari di tutti i partiti, che modifichi l'art.1 del Codice civile chiedendo che "il principio di eguaglianza sia esteso ad ogni essere umano fin dal concepimento", e che "anche all'embrione venga riconosciuta la qualità di soggetto di diritti". Un risultato di rilievo per l’associazionismo cattolico che riacquista così visibilità ma soprattutto autorevolezza anche grazie all’evidente sintonia coi propositi del presidente della Repubblica. infatti quasi nelle stesse ore in cui il segretario nazionale del Mpv Olimpia Tarzia presentava le firme raccolte al presidente della Camera Casini, Ciampi dichiarava “Una società che fa pochi figli è una società che non ha fiducia nel futuro”. Il presidente ha esplicitamente paventato la prospettiva di una “piramide rovesciata, con una vasta popolazione di anziani che graverebbe, per il suo sostentamento, su una piccola popolazione di giovani”.

L’iniziativa a tutela dell'embrione è un gesto che, mentre va in discussione alla Camera il testo di legge sulla fecondazione artificiale, ha il significato di una pressione culturale e politica, come ha chiarito la segretaria del Mpv  in dichiarazioni significativamente riprese dal SIR (Servizio Informazione Religiosa, agenzia stampa della FISC, Federazione Settimanali Cattolici, dai solidi legami con la Conferenza Episcopale): “un conto è impostare la legge sul presupposto che l'embrione sia soltanto un ammasso di cellule potenzialmente manipolabili; certamente diverso è considerarlo un essere umano a tutti gli effetti, e pertanto titolare di diritti”. Anche la ricerca scientifica “ha recentemente dimostrato che la vita umana inizia dall'incontro di ovulo e spermatozoo; un'acquisizione biomedica cui deve seguire un'adeguata regolamentazione giuridica”. La risposta degli italiani “è stata, attraverso la raccolta di firme, di grande sensibilizzazione”, diversamente “dalle recenti levate di scudi ideologiche, spesso portate al femminile, da alcune parlamentari che, arrogandosi il ruolo di 'portavoce delle donne' si schierano non a favore della vita, e di fronte alle quali i colleghi uomini tacciono e sembrano delegare ritenendo la questione di pertinenza 'femminile’” – denuncia la Tarzia – “La tutela della vita non può esser appannaggio solo di una parte della società civile, o  di un credo politico o religioso, ma è il pilastro della cultura di un autentico Stato laico che riconosce i diritti fondamentali dell'uomo come patrimonio dell'intera società”. Purtroppo c’è chi si arrocca su vetusti slogan “la 194 non si tocca perché il diritto all'aborto è una conquista indietro non si torna" sentiti in Commissione affari sociali della Camera circa la procreazione medicalmente assistita. “Si tratta di una politica lontana dal vero vissuto delle donne e che talvolta nasconde il timore che l'impegno per la tutela del bambino concepito possa essere interpretato come una sorta di oscurantismo culturale e negazione di libertà acquisite”. La segretaria del Mpv si ritrova così ancora in perfetto accordo col presidente Ciampi per il quale le donne, su cui gravano tante pesanti responsabilità, devono esser aiutate, soprattutto quelle che lavorano “ad essere madri, tra l'altro potenziando la rete degli asili, pubblici o privati, di quartiere o di fabbrica”; col governo nazionale e le giunte regionali e locali che attuino una politica fiscale che non tratti i figli alla stregua di “beni di lusso”  gravanti sulla famiglia come un ostacolo che costringe i genitori a ritardare e persino a rinunciare a maternità e paternità. E se si collega la mobilitazione popolare al documento "Prendiamo il largo! Per una nuova stagione del movimento cattolico in Italia" redatto da 94 esponenti dei corpi intermedi per ripartire dai contenuti della Dottrina Sociale e creare un’Opera delle reti diffusa capillarmente, si comprende che i settori più dinamici del cattolicesimo hanno deciso di tornare protagonisti.

Articolo uscito su IL QUOTIDIANO della Calabria Pagina 3 “24 ore in Italia e nel mondo” Anno 8 n° 87 venerdì 29 marzo 2002 con lo stesso titolo