Intervista a Mauro Ronco sul caso Taormina “Toni inopportuni e giustamente censurati dalla Cdl” Roma–
Anche il Consiglio Superiore della Magistratura spaccato secondo una
linea di frattura non solo “politico-culturale” – fra diverse e
legittime concezioni su come risolvere le emergenze della Giustizia - ma
persino “partitica” fra Casa delle Libertà ed Ulivo? Lo scontro sta
degenerando in una specie di tutti contro tutti (governo e partiti del
Centro-Destra sostenuti dall’interpretazione “costituzionale” di
Cossiga, Associazione Nazionale Magistrati, Centro-Sinistra e gran parte
del CSM che sparano “ad alzo zero” sui primi) col presidente Ciampi
che vede i margini di ricomposizione istituzionale sempre più
ristretti, anche in seguito alle roventi polemiche sull’eurogiustizia.
Che ne pensa Mauro Ronco componente “laico” (non appartenente alla
Magistratura) del CSM, eletto nel giugno scorso a larghissima
maggioranza dal Parlamento, su proposta del Centro-Destra? Sembra
ormai che si sia creata la saldatura di tutte le tendenze dell’ANM -
anche di quelle culturalmente di “centro e di destra”, di cui sono
espressione in certa misura Magistratura
Indipendente ed Unicost - con quelle di “sinistra” Magistratura
Democratica, Movimenti Riuniti, per attaccare tutto quel che fa (o dice
di voler fare), il governo “E’
vero che esiste una forte contrapposizione tra Governo e Parlamento, da
un canto, e, dall’altro, la Giunta esecutiva dell’ANM, organismo
sindacale di rappresentanza dei Magistrati italiani, che ha cercato a più
riprese di arroventare il contrasto, al fine di farne apparire
all’opinione pubblica una pretesa irrimediabilità. Naturalmente, l’ANM
ha interesse a coinvolgere nel contrasto il CSM, inducendo le
rappresentanze dei magistrati in Consiglio ad assumere posizioni sempre
più estreme. La componente “laica” espressa dalle Sinistre soffia
ovviamente sul fuoco del contrasto, allo scopo di delegittimare il
Governo. Non credo, però, che lo scontro attuale abbia carattere di
drammaticità. Al di là dei modi e dei toni gravemente inopportuni di
taluni interventi, giustamente censurati
dai principali esponenti della Casa delle Libertà, il Governo e
il Parlamento hanno posto sul terreno problemi reali, che dovranno
essere risolti con corrette soluzioni legislative: dalla distinzione del
ruolo dei Pubblici Ministeri a quello dei Giudici, all’esercizio di
fatto selettivo dell’azione penale, all’inadeguatezza dei controlli
del CSM sui non infrequenti comportamenti anomali dei Magistrati,
all’eccessiva durata dei processi. Mi sconcerta proprio che una parte
della Magistratura, invece di contribuire alla soluzione di questi
problemi, preferisca delle fughe in avanti, che aggravano lo stato di
tensione” Anche
il CSM risulta profondamente diviso, ritiene che abbia ragione Cossiga
circa l’attentato alla Costituzione? Il presidente Ciampi deve intervenire? “Sulle
dichiarazioni di Cossiga ritengo che parlare di attentato alla
Costituzione sia eccessivo; tuttavia, per evitare conflitti di
attribuzione, penso che debba essere vagliato con prudente attenzione al
principio della divisione dei poteri, il problema circa l’ammissibilità
all’ordine del giorno del CSM di argomenti che incidono sul dibattito
e sulle risoluzioni adottate dal Senato” Avvocato,
lei è stato indicato dalla Casa delle libertà, non è certo contrario
al governo ma non pensa che stia esagerando
nello scontro coi giudici? “Le
forze di maggioranza hanno indotto alle dimissioni il Sottosegretario
agli Interni on. Taormina, dimostrando con ciò la volontà di riportare
i modi e il tono del dibattito e delle iniziative politiche,
nell’alveo della normalità e dell’equilibrio tra le istituzioni e i
poteri dello Stato. Naturalmente il Governo, con la legittimazione
democratica che gli proviene dalla fiducia del Parlamento, ha il diritto
e il dovere di attuare il programma che le forze di maggioranza hanno
presentato all’elettorato, ottenendo l’investitura a esercitare i
compiti che istituzionalmente competono al Governo. Se l’attuazione
del programma non è gradita a taluni settori della magistratura, la
responsabilità dell’eccitazione degli animi non è certo di chi, con
legittima investitura democratica, propone alcune riforme al sistema
della giustizia” Articolo uscito su IL
QUOTIDIANO della Calabria Calabria
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