In piazza anche gli anti-G8

Scienziati, cattolici e storici mettono in guardia contro la subcultura dei no-global

“Non conformatevi!" C'è un sonno della ragione che genera mostri.  
Che ci fa l’universalmente apprezzato scienziato (nonché “laico sino al midollo”) Tullio Regge in compagnia di cattolici e persino ecclesiastici intransigenti come Baget Bozzo, oltre che di tanti altri cattedratici, economisti, giornalisti e saggisti? Aderisce ad un manifesto che è politicamente scorrettissimo sin dal titolo, recita infatti  “Non conformatevi!" in greco: "mè suskèmatìzesthe" (e qui si avverte la presenza di tanti docenti universitari) come ammoniva san Paolo nella Lettera ai Romani (12,2) e Josef Zverina teologo e dissidente cecoslovacco, nel 1975 riecheggiava nella sua "Lettera ai cristiani d'occidente". Sono gli anti-anti G8, cattolici integrali molto preoccupati perché “c'è un sonno della ragione che genera mostri “, non certo sdraiati a favore delle multinazionali ma risolutamente contro la variopinta e velleitaria coalizione dei sedicenti “popoli di Seattle”.  Quelli che non ci stanno si potrebbe dire: ad esser confusi – specie in area culturale cattolica -  cogli ultimi epigoni del catto-sinistrismo, della teologia della liberazione, delle utopie terzomondiste. Francamente infastiditi – biologi, fisici, chimici, economisti – dalla spaventosa ignoranza di teorie antiscientifiche spacciate per “verità” inoppugnabili  da intellettuali accodatisi alla moda più trendy del momento: un misto di ecologismo fondamentalista e pauperismo da tribù amazzonica (ma con le comodità stile Hollywood. In tanti hanno aderito all’iniziativa lanciata, fra gli altri, dal direttore del settimanale “Tempi “ Luigi Amicone – che ospita il documento su www.tempi.it  - il biologo Roberto Defez, Gianni Fochi della Scuola Normale Superiore di Pisa, il multiforme scrittore cattolico  Rino Cammilleri, Ernesto Pedrocchi, ordinario di Energetica al Politecnico di Milano, Piero Gheddo missonario PIME, l’economista Carlo Pelanda, il direttore della rivista “Cristianità“ ( www.alleanzacattolica.org ) Giovanni Cantoni, l’ingegnere nucleare e giornalista scientifico Ugo Spezia, la storica del revisionismo sul Risorgimento Angela Pellicciari, Marcello Pacini ex-presidente della Fondazione Agnelli, Anna Bono docente di Storia e istituzioni dell'Africa all'Università di Torino, Giovanbattista Demma, Primo Ricercatore CNR, Marco Tangheroni storico all’ Università di Pisa, Antonio Malorni Direttore Istituto Scienze dell'Alimentazione, Paolo Blasiordinario di Fisica Sperimentale, come già accennato don Baget Bozzo e il fisico Tullio Regge che precisa “non sono credente ma concordo con le preoccupazioni esposte”. Invitano (soprattutto i giovani e i cattolici) citando anche  Paolo VI, don Sturzo, Giovanni Paolo II, a riflettere bene, a non farsi strumentalizzare: “Non rappresentiamo che noi stessi. Abbiamo deciso di intervenire dopo aver letto con inquietudine il "Manifesto delle associazioni cattoliche ai leaders del G8", sottoscritto da decine di organizzazioni ecclesiastiche. Confessiamo profondo disagio di fronte a un documento che rischia di far tornare i cattolici alla situazione di 25 anni fa, a una condizione di sudditanza alle ideologie e perfino agli slogan di gruppi e movimenti politici che nulla hanno a che fare con la nostra fede e le cui ricette politiche, peraltro, hanno sempre dato, dove applicate, risultati terribili. A una situazione cioè dove non è più chiaro qual è l’originalità della presenza dei cristiani nel mondo”. Per i non conformisti la tendenza "anti G8", lungi dall'esser vicina alla Chiesa e alla fede, ha alla  base schematismo ideologico,  brutalità manichea, sprezzo della ragione umana, assolutamente inconciliabili con la positiva apertura alla ricerca della verità a cui educa l'esperienza cristiana, in più “Tale movimento è egemonizzato da gruppi che praticano sistematicamente la violenza contro cose e persone. Vi è una fortissima componente marxista (sia pure un marxismo dilettantesco e superficiale) che si esprime come odio ideologico dell'Occidente e del libero mercato, considerati come imperialismo planetario che complotta ai danni dei poveri (dimenticando peraltro che enormi sacche di fame e sottosviluppo sono state lasciate in eredità dai fallimentari sistemi comunisti). Un marxismo grossolano che riesce perfino a demonizzare oltre alla proprietà e al mercato anche lo sviluppo, la tecnologia e la scienza. L’altra componente è un ecologismo radicale che oltre ad essersi dimostrato disastroso e ad alimentare irresponsabilmente fobie collettive, fuori da ogni serio dato scientifico, intende abbattere esplicitamente il fondamento della tradizione giudaico-cristiana, cioè il primato dell'essere umano”. C'è un sonno della ragione che genera mostri, scrivono allarmati , per il modo in cui si parla di fame, processi economici e difesa dell'ambiente, che mette sul banco degli imputati Paesi e  uomini che hanno il progresso di questi decenni. Bastano poche voci confuse, argomentazioni pseudo-scientifiche, e tanta ideologia basata sulla lotta di classe per criminalizzare intere categorie sociali e diffondere panico. Conclusione fulminante: “Non risulta che il cosiddetto "popolo di Seattle" che pretende di presentarsi come "la voce degli emarginati" sia stato delegato dai paesi poveri. Al contrario, i Paesi del Terzo Mondo hanno idee esattamente opposte. Sconcerta notare l'adesione acritica a slogan e "frasi fatte" al di fuori di ogni acquisizione scientifica e di ogni seria evidenza storica”.

 

Articolo uscito su IL QUOTIDIANO della Calabria pagina 6 “Primo piano” 
anno 7 n° 198  venerdì 20 luglio 2001
con lo stesso titolo