La libertà nasce dai libri

"Nella comunità educativa hanno un ruolo di speciale importanza i genitori, responsabili primi e naturali dell’educazione dei figli. Purtroppo oggi si assiste alla diffusa tendenza a delegare questo compito originario. [...] Obbiettivo costante dell’educazione scolastica è [...] l’incontro ed il dialogo con i genitori e le famiglie, che va favorito anche attraverso la promozione delle associazioni di genitori, per definire con il loro insostituibile apporto quella personalizzazione che rende efficace la progettualità educativa". Così si esprime la lettera circolare della Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica, di cui è prefetto il cardinale Pio Laghi e segretario José Saraiva Martins arcivescovo titolare di Tuburnica, intitolata La scuola cattolica alle soglie del terzo millennio. Pubblicata in supplemento a L’Osservatore Romano dell’8 aprile scorso, il mensile Cristianità ha fatto un primo sforzo per sottrarla alla tirannide della contingenza giornalistica riproducendola sulle proprie pagine nel numero di marzo-aprile. Il documento, incentrato specificamente sui compiti e sulle prospettive della scuola cattolica, offre comunque spunti e materiali utili a chiunque operi per un’educazione e un’istruzione dei giovani autenticamente libere: dal rapporto fra persona ed educazione a quello fra scuola cattolica, identità culturale e servizio alla società, non dimenticando di rivolgere considerazione particolare allo stile educativo della comunità educante secondo l’ottica che intende la cura dell’istruzione come gesto d’amore autentico alla persona umana.

Nel vasto insieme delle problematiche che, nel nostro paese, riguardano l’educazione e l’istruzione scolastiche rileva in modo particolare quella relativa ai libri di testo, tematica in cui, fra l’altro, il rapporto fra istituzione scolastica da un lato, famiglie e associazioni genitori dall’altro non è ma dovrebbe opportunamente essere molto più stretto.

È per cercare di rispondere a questa specifica necessità che a Milano, oggi presso il Centro Congressi della Provincia (Via Corridoni, 16) e domani presso Palazzo Isimbardi (Sala degli Affreschi, Corso Monforte 35), si svolge il convegno nazionale di studi Libertà di educazione, pubblicazione e scelta. Riflessioni e spunti sull’editoria scolastica, promosso dal sodalizio "Gymnasium" di Livorno in collaborazione con l’IDIS — Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale — di Roma, e con l’associazione culturale "Radici nel futuro" di Milano, nonché con il patrocinio dell’Assessorato alla Trasparenza e Cultura della Regione Lombardia.

"L’idea — dice Emilio Brogi di "Gymnasium"— è quella di creare un nuovo spazio per far crescere all’interno della scuola una cultura libera da ogni sorta di egemonia ideologica".

All’apertura dei lavori di stamani alle 9,30 portano il saluto agli intervenuti presso il Centro Congressi della Provincia Roberto Formigoni e Marzio Tremaglia, rispettivamente presidente e assessore alla Trasparenza e Cultura della Regione Lombardia, nonché Giovanni Testori, assessore all’Educazione del Comune di Milano. A seguire la relazione Uno spazio contro l’omologazione culturale con cui Emilio Brogi presenta "Gymnasium" e la conferenza stampa, coordinata da Luca Gallesi in rappresentanza del medesimo sodalizio, a cui partecipano Giovanni Cantoni (Alleanza Cattolica), Cesare Cavalleri (Edizioni Ares), Raffaele Ciambrone (Ispef), Michele D’Elia (Cisem), Roberto Lombardi (Agesc), Mario Mauro (Compagnia delle Opere), Angelo Ruggiero (Centro Studi Europa 2000) e Mario Viscovi (Faes). Alle 14,00 si tiene poi l’Osservatorio sulla qualità del libro di testo che, coordinato da Mario Bernardi Guardi di "Gymnasium", viene introdotto dall’On. Gennaro Malgieri, responsabile delle Politiche Culturali di Alleanza Nazionale. Intervengono: Marco Cimmino, Maurizio Dossena, Marco Ferrazzoli, Laura Boccenti Invernizzi, Mitì Vigliero Lami, Giuseppe Manzoni di Chiosca, Paolo Martinucci, Romano Mercuri e Giancarlo Tettamenti. Dunque, coordianti da Enrico Nistri di "Gymnasium", Roberto Cerreto (Anarpe), Ethel Porzio Serravalle (Aie), Alessandro Massobrio, Giuseppe Saccardi e Alberto Torresani animano il dibattito Quali prospettive per il libro di testo. Domani, sabato, Dario Vermi, capogruppo di AN alla Provincia di Milano, aprirà i lavori trasferitisi a Palazzo Isimbardi. Dopo il saluto ai convenuti portato da Alberto Malerba, assessore all’Istruzione della Provincia del capoluogo lombardo, e coordinati da Alessandro degli Occhi di "Gymnasium", tratteranno di La famiglia e il libro di testo Paolo de Marchi, Ciro Gentile, Giuliana Pigoli, Giuseppe Romano, Luisa Santolini e Stefano Versari. L’On. Angela Napoli, responsabile del Dipartimento Scuola di AN, svolgerà l’intervento conclusivo dei lavori

Secondo gli organizzatori, la situazione attuale dell’editoria scolastica in Italia risente in modo evidente dei cinquant’anni di monopolio esercitato da un preciso regime culturale. La disgregazione dei valori fondamentali della società italiana è stata sicuramente perseguita nel campo dell’educazione e dell’istruzione attraverso riforme scolastiche dequalificanti e di sempre più basso profilo, programmi velleitari e privi sia di memoria storica che di attinenza con la realtà, contenuti e interpretazioni obbedienti a logiche di parte, ma anche e specialmente libri di testo scolastici funzionali a un progetto ideologico di tipo gramsciano, strumentale alla propagazione nel nostro paese della visione del mondo laicistico-socialcomunista in specie e progressista in genere. Di suo, infatti, il libro di testo si presta in modo particolare a operazioni di convincimento e d’indottrinamento culturale di tipo quasi subliminale: spesso vissuto da studenti, da genitori e pure da docenti come fonte di certezze assolute, esso risponde al convincimento comune secondo cui a scuola s’insegna qualcosa di molto vicino alla verità. Anche per questo l’associazione "Gymnasium" e gli altri organizzatori dell’importante convegno milanese annunciano la pubblicazione dei risultati dei lavori, così che agli utenti e agli addetti del settore possano essere forniti primi materiali di critica costruttiva.

D’ispirazione analoga è, del resto, un documento nuovo di zecca che, nella intenzioni dei suoi firmatari, si collega intimamente alla vexata quaestio della sussidiarietà. Si tratta della Petizione al Parlamento italiano sulla parità scolastica, promossa da Fidae, Fism, Confap, Agesc, Age, Agidae, Compagnia delle Opere, Diesse, Aimc, Uciim e a cui danno adesione e sostegno Aespi, Alleanza Cattolica, Aninsei, Associazione Faes, Associazione Italiana Centri Culturali, Associazione Scuola-Famiglia, Cif-Centro Italiano Femminile, Ccm, Centro Nazionale Opere Salesiane, Centro Studi Europa 2000, Cnadsi, Comitato Politico Scuole Non Statali, Consorzio Scuole Lavoro, Coordinamento Culturale Scuole Libere, Coordinamento Liste per la Libertà nella Scuola, Docenti Liberal-Democratici, Federazione Italiana Licei Linguistici, Federazione Italiana Scuole Steineriane, Federazione Opere Educative, Federazione CdO Non-Profit, Federcultura-Confcooperative, Gioventù Studentesca, Mcl, Persona e Stato, Sindacato delle Famiglie, Snadir, Snals e Ordine Religioso dei Padri Somaschi. Agli italiani viene domandato di firmare la richiesta, da presentare alle Camere, della rapida approvazione di una legge che nel nostro paese garantisca l’effettiva parità scolastica, assicurando, in specifico, la parità giuridica ed economica in base a requisiti oggettivi; il diritto dei genitori di scegliere una scuola paritaria alle stesse condizioni economiche previste per le corrispondenti scuole statali; l’attuazione del diritto delle istituzioni paritarie di "ottenere — secondo le parole della Risoluzione del Parlamento Europeo del 14 marzo 1984 — le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti e all’adempimento dei loro obblighi in condizioni eguali a quelle di cui beneficiano le corrispondenti scuole statali"; nonché la libertà di scegliere il personale in coerenza con il progetto educativo della scuola. Come bene sanno gli ideologi gramsciani, la "battaglia per la cultura" inizia soprattutto dai banchi di scuola.

Emilio Roccanera

 

[Versione integrale dell’articolo pubblicato con il titolo La libertà nasce dai libri,

in © Secolo d’Italia, anno XLVII, n. 124, p. 16]