La Sinistra e la distorsione del concetto di tolleranza

 

Giustizia e immigrazione, criminalità e permissivismo. L’On. Alfredo Mantovano, responsabile per i problemi dello Stato di Alleanza Nazionale, ex magistrato originario di Lecce, segue da anni l’evolversi di questi scenari, le contraddizioni della politica del Centosinistra, i mancati provvedimenti presi dal governo di Romano Prodi prima e da quello di Massimo d’Alema oggi. La crisi che attanaglia il capoluogo lombardo offre lo spunto per una riflessione più approfondita.

Dopo i fatti di Milano, si dà facilmente addosso all’immigrazione clandestina…

Non esiste ovviamente una perfetta coincidenza fra immigrazione clandestina e criminalità, ma certo esiste un’evidente strumentalizzazione dell’una rispetto all’altra. Sulle imbarcazioni che partono da Valona, in Albania, alla volta delle coste salentine per poi raggiungere tutto il territorio italiano e anche numerosi paesi europei, oltre ai veri profughi, ci sono droga e armi. Il caso albanese — non l’unico fenomeno d’immigrazione clandestina, ma certo uno dei più vistosi e preoccupanti — è significativo: le bande criminali provenienti dal Paese delle Aquile si sono oramai assestate da diversi anni nelle grandi città, soprattutto quelle del nord come Torino e Milano. Detengono il monopolio della prostituzione, anche minorile, da un lato perché abbondando di "materia prima", dall’altro perché forti di un patto con la criminalità organizzata nostrana, in specie quelle calabrese e siciliana. Questo patto scellerato si regge su droga in cambio di territorio.

Immagino che per questa situazione di degrado esistano responsabilità piuttosto precise…

Soprattutto manca la volontà politica di porvi un freno: Valona è un porto molto più piccolo di quello di Brindisi, dunque di per sé assai semplice da controllare. Eppure la polizia albanese non muove un dito. Del resto, anche il governo italiano brilla per negligenza: solo nel 1998 l’Albania ha ricevuto 60 miliardi di lire in denaro dall’Italia, oltre alle forniture tecniche e a tutto il resto. A Roma basterebbe davvero poco per ottenere maggiore severità sulle partenze dalle coste oltre lo Ionio… Ma il fatto è che la droga è oggi il vero volano dell’economia di Tirana, che oramai ha soppiantato l’Olanda quanto a esportazione di sostanze stupefacenti: dei 36 distretti agricoli del paese, 34 sono coltivati a marijuana. Tutto avviene alla luce del sole e nessuno dice alcunché…

Diceva però che l’immigrazione clandestina non spiega tutta la criminalità…

Sono certo doverose considerazioni generali. Anzitutto, l’aumento della criminalità è uno degli aspetti specifici di un quadro che sta, o che già è andato, in frantumi. I freni polizieschi sono evidentemente necessari e utili, ma la piaga è ben più profonda. E’ come se nel quadro dei riferimenti forti del mondo contemporaneo fosse saltato tutto, compresa la dimensione morale. Così è accaduto anche nell’universo criminale, dove l’omicidio che una volta era l’extrema ratio oggi è il pane quotidiano anche solo per sottrarre poche migliaia di lire al malcapitato di passaggio. In un mondo in completa trasformazione, è fortemente mutata anche la criminalità. A parte città come per esempio Palermo, dove il fenomeno criminoso conta su forti dinamiche autoctone che ancora tengono, nel resto del nostro paese si assiste al progressivo venir meno di grandi organizzazioni e centrali operativi del malaffare. Si assiste così a una sorta di anarchia criminale che, appunto in assenza di una struttura unitaria, rende il quadro della malavita molto più atomizzato, ma anche molto più violento: è come se si supplisse all’organizzazione con l’aumento della violenza. Più sono piccole e disorganizzate, più la bande sono violente.

Accennava all’inettitudine delle istituzioni di governo. E la magistratura?

Spesso chi straparla di cultura delle legalità è proprio il primo a non rispettare la legge. Siamo oramai figli di una cultura che concepisce come normale infrangere ogni soglia e qualunque limite. Questa tolleranza può essere molto pericolosa. Faccio un esempio concreto: sovente si tollera con troppa leggerezza la questione del commercio clandestino e della contraffazione dei marchi ritenendo gli ambulanti abusivi, che affollano ormai indistintamente le nostre città, solo "povera gente che lavora". In realtà, si tratta davvero dell’ultimo anello di una catena che ha la propria origine nella delinquenza organizzata di stampo mafioso. Tollerare con faciloneria per esempio gli ambulanti clandestini significa di fatto lasciare campo libero alla grande delinquenza.

Quanto, in specifico, a certa magistratura, va rilevato che da anni i pubblici ministeri di Milano rivolgono le proprie attenzioni esclusivamente ad alcuni settori dell’amministrazione pubblica trascurando il resto. Solo oggi ci si accorge di come questa politica giudiziaria a senso unico, praticata dalla Procura di Milano, abbia se non altro lasciato prosperare indisturbatamente la criminalità metropolitana che oggi appare tanto eccezionale. Chissà se i recenti gravi segnali di allarme porteranno a un ripensamento…

 

Marco Respinti

 

[Versione originale e completa dell’articolo pubblicato con il titolo redazionale

Mantovano: "Le Sinistre sono figlie naturali di un concetto distorto di tolleranza"

in © Secolo d’Italia. Quotidiano di Alleanza Nazionale, anno XLVIII, n.10, del 13-1-1999, p. 3]