"TUTTO IL MONDO E' UNA LOGGIA".

Lametia Terme (CZ) - "Si tratta di un approccio scientifico, tendenzialmente privo di pregiudizi, basato sul confronto del reale, recependo la lezione della miglior scuola di pensiero cattolico-tradizionale che indica per prima cosa di "vedere, per poi giudicare ed infine agire".

Possiamo anche definirla una ricerca, un’analisi della "Modernità" di cui la "Massoneria" è stata nel contempo, effetto e causa". Ha sgombrato subito il campo da interpretazioni "dietrologiche, truculente, demoniache o complottiste’’, il prof. Pierluigi Zoccatelli, iniziando la sua approfondita relazione all’interessante (ed inusuale ed insolitamente affollato) incontro su "Tutto il mondo è una loggia.

La Massoneria, storia e significati." organizzato - all’hotel Savant nel pieno centro Nicastro e nel bel mezzo delle "follie da shopping prenatalizio" - dalla croce di Calabria di Alleanza Cattolica, dal "Centro Cattolico di Documentazione ed Informazione Culturale" di Fronti di Lametia e da Azione Giovani. Hanno introdotto i lavori Alessandro Gallo dell’organismo giovanile della Destra politica, che ha chiarito le motivazioni della collaborazione intensa e proficua con Alleanza Cattolica e col "Centro Cattolico di Documentazione", insieme con i quali sono state individuate numerose e cruciali tematiche socio-culturali oggetto di manifestazioni pubbliche e di proposte di progettualità politica; nessuna propaganda ha precisato il militante di Azione Giovani, ma momenti di crescita cutlurale volti alla creazione di un ambiente.

Elia Sgromo, responsabile regionale dell’associazione civico-culturale del laicato cattolico, proseguendo su tale linea, ha chiarito la natura dell’impegno di Alleanza Cattolica, che svolge un’opera di formazione, per recuperare "giacimenti scomparsi" in campo culturale, sociale, spirituale. Con iniziative atte a sviluppare considerazioni di metodo e di merito, per formare - come instancabilmente chiede Giovanni Paolo II - uomini, classi dirigenti, ceti, per edificare quella civiltà a misura d’uomo e secondo il piano di Dio che il pontefice ha messo ad "epigrafe" del suo apostolato.

Anche e soprattutto su una questione "delicata" come quella delle "massonerie" - termine da preferire a quello al singolare - ha debitamente chiarito il dr. Sgromo, è indispensabile una delucidazione dottrinale per riflettere su origini, filosofia e metodo massonico, per comprendere un mondo variegato, senza isterismi ma rimarcando le nette incompatibilità con la fede.

Il prof. Zoccatelli, collaboratore del CESNUR - il Centro Studi sulle Nuove Religioni fondato da Massimo Introvigne e da mons. Giuseppe Casale - ed anch’egli esponente di Alleanza Cattolica, che recentemente è stato chiamato a tenere una cattedra di "esoterismo" all’università Sorbona,ha iniziato la sua amplissima panoramica partendo dalle date in qualche modo emblematiche della "Modernità": 1789 e 1989.

Un tempo da interpretare sia cronologicamente che "qualitativamente" ed ha citato la più importante studiosa moderna del fenomeno "rosacruciano", in un certo senso "collaterale" a quello massonico, Frances Yates che afferma giustamente che quello delle origini della Massoneria è uno degli aspetti più discussi ed al contempo discutibili in campo storiografico e sociologico.

Nella Modernità, la caratteristica più essenziale è la categoria del "pluralismo" di una presenza "normale", persino promossa di gruppi con idee diverse sul "destino del mondo". In questo si può inserire il fenomeno massonico, per il quale il "relativismo" è concetto essenziale. Al giorno d’oggi, - ci informa il giovane studioso - sono censiti circa 20 mila NMR, "Nuovi Movimenti Religiosi’’, che "accolgono" da 500 a 700 milioni di persone. In pratica ogni persona "ha un’idea", non solo sotto il profilo religioso ma socio-culturale, economico, politico. In Italia, dati ISPES 1996 rilevano un 31% di cattolici, 4% di atei, 1 - 2% di seguaci di NMR ed un 36% di indifferenti. Tipico fenomeno delle società contemporanee, questo "spappolamento" dell’identità viene letto dalle ideologie dominanti nella chiave positivista che si rifà alle tesi sociologiche di Emile Durkeim che distingueva tre fasi dell’umanità: 1° superstiziosa; 2° religiosa e 3° scientifica.

Ma è evidente allora che questo "schemino" non "spiega tutto" se contemporaneamente al "trionfo della scienza e del progresso" assistiamo al dilagare della superstizione ed alla vitalità della religiosità in varie forme. Zoccatelli ha preferito riprendere un felice concetto di Aleksandr Solzênicyn, quello de "Un mondo in frantumi" per definire la fase attuale della civiltà detta "occidentale", esplicitato poi da Giovanni Paolo II nell’esortazione apostolica "Reconciliatio et Pœnitentia".

In sostanza, alla variopinta esplosione delle ideologie, possono esserci due tipi di "risposte":coloro che, di fronte alla "complessità" moderna decidono di "separarsi" ( le cosiddette "sette" termine quanto mai impreciso, non scientifico, usato solo per far comprendere meglio) e coloro che "si adattano" cercando un equilibrio. Da qui il successo del sincretismo, della "religiosità supermarket", del "fai da te" nella fede. Ma tutto ciò è davvero fedele al reale?

Qui si inserisce la questione massonica: nel 1962, l’allora Gran Maestro del "Grande Oriente d’Italia", Giordano Gamberini, fra l’altro di famiglia valdese (e persino "vescovo" di una "chiesa gnostica"!), descrisse sinteticamente la Massoneria "organizzata" definendola non più remota di 3 secoli e promotrice "dell’offerta" di "un’etica universale". Quindi l’esponente del CESNUR ha riassunto i termini del problema: dopo circa 15 secoli, il nostro mondo, dopo l’apogeo del Medioevo, perde l’unità religiosa e culturale, "si frantuma" appunto, e vi è chi cerca di "rimediare" intronizzando una mentalità, attraverso un metodo.

Da ciò nasce l’ideologia massonica, in senso "socioculturale", relativismi varii, ma con un elemento detto "esoterico", cioè interiore, le "verità" hanno - èuna differenza radicale, estrema, col Cristianesimo - hanno un aspetto esteriore ma anche un "nucleo" interiore, soggiacente, "nascosta" ai più, alle "masse". Per accedervi (è ovvio) è necessario "un metodo", una "gnosi" che solo "alcuni" riescono a "conoscere".

Da ciò ne discende non solo e non tanto l’aspetto forse più pittoresco dei fenomeni massonici, il "segreto", "l’iniziazione", l’apparato simbolico, persino "magico"; che, pur essendo "nascosto", in realtà a livello popolare diventa quello su cui ci si sofferma di più. Quanto l’ideologia di fondo, il "massonismo" per così dire, quello che suona "filosofie, religioni, etiche, sono sì diverse ma al fondo hanno un’unità, un contenuto essenziale interiore, come possono pretendere di aver ragione in maniera esclusiva? In ciascuna vi è solo una parte del tutto, noi studiamo, speculiamo intellettualmente per comprendere questo". Se questo è il metodo, l’ideologia, ne deriva una "storia": Zoccatelli evita ancora una volta le facili ricostruzioni "dietrologiche ed apocalittiche"; si basa su solidi testi, ci racconta che un certo "Karl Rosenkreuz" vissuto sino al 1410, diede vita alla mitologia dei "Rosacroce". La sua tomba viene scoperta un secolo dopo ed a distanza di circa altri cento anni, intorno al 1614 - 1616, iniziano a circolare negli ambienti "bene" dell’epoca, tre testi che narrano dell’esistenza dei "rosacroce, i detentori della verità". Persino Descartes li cercò per un’intero anno, ovviamente non li trovò, come l’ élite intellettuale e nobiliare che poi si lasciò attrarre anche dalle speculazioni di Johann Valentin Andree, un olandese violentemente anticattolico. Ma se i "rosacroce" erano nascosti, dove trovarli se non in ambienti che mantenevano dei "segreti"? Gli "unici" a disposizione - per così dire - erano i maestri (notate il termine) delle Corporazioni di costruttori, artigiani, architetti, apprendisti, che si tramandavano i "segreti" dell’arte di edificare ad esempio le cattedrali.

Così tutto il retroterra mitico-simbolico dei "framassoni", di coloro che facevano parte della Corporazione, venne entusiasticamente accolto dai cercatori di misteri che presero a farsi "accettare" nelle "logge" (le sedi degli artigiani). Fu il principio della commistione fra gli "operativi" - coloro che lavoravano, facevano di mestiere i costruttori, i carpentieri - e gli "accettati", gli "speculativi", che invece erano lì per mero esercizio intellettuale.

Nello spazio di pochi decenni, si verificò uno squilibrio, una predominanza numerica degli "speculativi", di coloro che non "lavoravano da massoni" ma facevano solo ricerca filosofica e tale situazione di "predominanza borghese" viene sanzionata ufficalmente il 24 giugno 1717 con la famosa costituzione della "Gran Loggia di Londra". 4 anni dopo, un pastore protestante James Anderson, redige le "Costituzioni della Libera muratoria", permeate da un’idea illuministica di Dio, detta teista. Dal filone originario nacquero immediatamente vari "scismi" dato che le "contraddizioni" della Modernità agiscono naturalmente anche in quest’ambito. In sostanza, non esiste una "dottrina" ma un metodo massonico creatore di una mentalità , che propone, fra l’altro, la discussione di vari problemi ed affida la soluzione alla "maggioranza dei pareri", sfociando in uno scetticismo teorico e pratico, fonte di relativismo anche morale ed è qui la radice della forte questione con le chiese, in particolare con la Cattolica; alcuni princìpi, non si "negoziano", non si "discutono", se non esistono punti fermi, verità ultime, le idee possono esser strumentalizzate in, e, dalle ideologie aprendo gli spazi al baratro del totalitarismo. Su tale aspetto si sono sempre soffermati i documenti ufficiali della Chiesa, dal 1738 ai giorni nostri, pur non trascurando anche i "risultati nella pratica" in talune situazioni storiche, dello scontro causato dall’invadenza massonica. La categoria del "relativismo" è quindi il fulcro delle "massonerie" più che i cosiddetti "grandi complotti" degli incappucciati, che fanno molta scena ma ingenerano grande confusione.

Il prof. Zoccatelli, anche in relazione ad alcune domande rivolte al termine della appassionante ed approfondita esposizione, ha in conclusione analizzato il ruolo contemporaneo delle "massonerie", nate come avanguardie sociali, oggi sembrano aver esaurito la "spinta propulsiva". ma come acutamente recitava il titolo del convegno, dato che l’indifferentismo religioso trionfa, i frutti del relativismo e dello scetticismo pure, compresi divorzio, aborto, eutanasia e sovversivismo morale, non sarà che ormai "la massoneria" appare "inutile" perchè "tutto il mondo è una loggia"?

articolo apparso su "IL CORRIERE DEL SUD" - n°1 anno VII - 15 -30 GENNAIO 1998