SINDROME PROMETEICA: ED E’ EPIDEMIA!

Le bronzee convinzioni del prof. Odifreddi apparse su "La Stampa" provocano sconcerto nel mondo cattolico.
Tentativi stupidi di divinizzare la scienza.

"… Il pensiero pitagorico é oggi divenuto la base della cultura planetaria. La scienza e la tecnologia, che ci piaccia o no, hanno ormai superato tutti i confini geografici e pervaso l'intero globo, si basano infatti proprio su quella coincidenza fra natura e matematica che Pitagora ha per primo saputo intuire e perseguire, rivelandosi più universale e profondo di qualunque altro profeta o pensatore da Buddha a Cristo, da Platone a Marx …". Eccessi di qualche ricercatore "scientifico" affetto da sindrome prometeica? Di qualche tardo epigono di Comte e del suo positivismo? Di un giovane fanatico di computer che ha preso troppo sul serio l'idolo Bill Gates che, preso da delirio di onnipotenza, afferma di non ritenere "utile" la Religione perchè " … fa perdere tempo…"? Non sappiamo bene come inquadrare il chiarissimo prof. Odifreddi (ci dicono insegni a Torino) che si è esibito in tali bronzee convinzioni per ben 3/4 della prima pagina della sezione cultura de "La Stampa" del 7 maggio scorso cogliendo l'occasione per citare qua e là il Festival dell'Aurora ed il Maggio Pitagorico ma non si può non rimanere sconcertati per quanto ha scritto.

Sia chiaro, qui non si vuol negare la libertà all'esimio scienziato di affermare che Pitagora è il più grande genio di tutti i tempi, né contestare la descrizione delle "scoperte" matematiche del Nostro, soltanto ci si chiede perchè da un lato si debba ridicolizzare il senso ed il fatto religioso in generale (ma Cristiano in particolare), in quanto "inferiore" a conquiste, dati, scoperte, razionali, matematiche, scientifiche; mentre dall'altro si fa assumere ai pensatori "razionali", agli scienziati ed alle loro opere, una veste "divinizzata", una trasposizione cioé di religiosità in cose che non lo sono. leggere per credere: "…Il pianeta ormai unificato da scienza e tecnologia , continua ancora a rimanere diviso dalle religioni. Forse anche in questo Pitagora che credeva che Dio fosse semplicemente (sic!) l'armonia dell'universo, e che la purificazione religiosa si ottenesse attraverso la contemplazione matematica (sai che divertimento adorare le equazioni ndr), potrebbe un giorno additare la retta via (ma il mondo intero non è già uniformato alla e dalla scienza? Caro prof. Odifreddi deve decidersi ndr) . La quale è d'altronde già contenuta nella versione esoterica del pitagorico inizio del Vangelo secondo Giovanni: In principio era la Ragione, e la Ragione era presso Dio e la Ragione era Dio".

Certo che questi "tecnocrati" sono davvero simpatici, criticano le religioni ed il Cristianesimo per primo perchè "irrazionali" e poi si baloccano con scoprimenti di chissà quali segreti, celati in recessi non meglio definiti, iniziazioni a "misteri" ancestrali, letture definite "quelle vere" addirittura dei testi biblici ed evangelici. Aveva proprio ragione chi nel secolo scorso ha detto "Se l'uomo non crede più a Dio non è che poi non crede a nulla, finisce per credere a tutto". Ma gustatevi l'ultima citazione dell'ineffabile prof. "… ritenere Pitagora o una vera divinità o almeno un depositario della saggezza divina. Il suo insegnamento non poteva essere oggetto di discussione, a lui si applicò per la prima volta l'espressione ipse dixit. La sua scuola assunse i caratteri di una confraternita religiosa, e gli adepti vennero divisi in due categorie: gli acusmatici o uditori, e i matematici o apprendisti. Ai primi si ammanniva l'insegnamento in maniera essoterica e superficiale, mentre i secondi venivano iniziati all'insegnamento esoterico e profondo…".

Qui siamo anche (oltre alla solita trasposizione "religiosa") all'imposizione di dogmi ed alla discriminazione degli uomini - in base a quale criterio? - fra chi può capire e chi invece deve rimanere a livelli inferiori. Siamo alle solite, da Teognide a Darwin, a de Gobineau, Lombroso e Stewart Chamberlain, a Hitler, Eisenck, Bell ed a tutti i fautori della selezione razziale di tipo "animale" - perchè applicano le categorie che si usano per i quadrupedi alle persone - nulla è cambiato. Complimenti prof. Odifreddi.

Articolo apparso su IL CORRIERE DEL SUD, n° 7 del 28 maggio - 8 GIUGNO 1998, a firma di Fabrizio Canosa